Nella grande comunità dell'Università di Bologna sono presenti 140 diverse nazionalità, e le lingue parlate sono ancora di più. Questa preziosa ricchezza è stata esplorata, lo scorso 3 maggio, da studentesse e studenti italiani ed internazionali, e dagli Student ambassadors dell'Alma Mater. La giornata - intitolata "Speak your (multilingual) mind!" - è stata un'occasione per scoprire l'affascinante mondo del multilinguismo, per condividere esperienze e per cercare di comprendere i meccanismi cognitivi che si sviluppano nella mente di chi è capace di parlare più lingue.
Un percorso reso possibile dalle attività organizzate da Mariachiara Russo, delegata del Rettore per il Multilinguismo, e Chiara Gianollo, docente di Linguistica al Dipartimento Filologia classica e Italianistica, insieme a Licia Masoni e Francesca La Morgia, docenti al Dipartimento di Scienze Dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin".
Partendo dalle diverse lingue conosciute dai partecipanti, sono stati ricostruiti i rispettivi ceppi linguistici: un modo per sottolineare come le diverse lingue siano anche un veicolo culturale. Sono stati poi approfonditi i meccanismi linguistici e cognitivi che si attivano in persone che parlano più di una lingua nella loro vita quotidiana.
Con l'aiuto di un quiz, le studentesse e gli studenti hanno esplorato l'origine di parole di uso comune, e hanno poi collaborato per scoprire come le varie lingue esprimono concetti comuni, come "madre", "mano" e "farfalla". È nata così una mappa con diverse traduzioni che ha permesso di mettere alla luce le affinità tra lingue diverse.
Per incoraggiare lo scambio reciproco di conoscenze e sottolineare l'importanza del dialogo e del confronto, è anche nata una sfida a gruppi con l'obiettivo di indovinare il significato di parole in lingue diverse. Infine, a partire da un test di psicolinguistica si è sviluppata una riflessione su alcuni dei vantaggi cognitivi messi in luce dalla ricerca sul multilinguismo.
L'evento ha permesso agli studenti internazionali di conoscersi, confrontandosi sui temi dell’incontro, e rafforzare così il senso di comunità all’interno dell’Ateneo: non a caso, la dimensione internazionale fa parte da sempre della ricchezza dell'Alma Mater e rientra tra gli obiettivi del Piano Strategico di Ateneo 2022- 2027.