Euromit - la più importante conferenza internazionale sulle malattie mitocondriali, a cadenza triennale dal 1989 - quest'anno si svolgerà a Bologna, dall’11 al 15 giugno, al Bologna Congress Center. L’evento ospiterà interventi di esperti di fama mondiale nel campo mitocondriale e sarà un'opportunità eccezionale per condividere conoscenze ed expertise sullo studio della medicina mitocondriale: sono attesi oltre 700 partecipanti iscritti da tutto il mondo.
Organizzatori dell'evento sono Valerio Carelli, professore ordinario di Genetica Medica al Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell'Università di Bologna e neurologo responsabile del Programma di Neurogenetica dell'IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, insieme a Valeria Tiranti, biologa Responsabile della struttura Patologia Molecolare delle Malattie Mitocondriali e vicedirettrice Scientifica di Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.
I due studiosi hanno incoraggiato negli scorsi mesi la partecipazione di diverse professioni e discipline. "L'integrazione è l'unico modo per progredire", dicono Carelli e Tiranti. "Cerchiamo di stimolare la partecipazione di giovani scienziati e clinici, che formeranno la prossima generazione di ricercatori nel campo della Medicina Mitocondriale, coinvolgendo nell'incontro anche ricercatori che lavorano in campi diversi per aumentare la contaminazione scientifica".
Le malattie mitocondriali sono malattie rare, causate dal malfunzionamento dei mitocondri, organelli di origine batterica che risiedono nel citoplasma della cellula, dotati di un proprio DNA e responsabili della produzione di energia consumata dalla cellula. Ereditarie ed eterogenee per caratteristiche cliniche e gravità, possono insorgere a qualunque età, evolversi in modi molto diversi l’una dall’altra, coinvolgere diversi tessuti.
In Italia queste malattie interessano circa 15mila persone. Ad oggi, non esistono cure risolutive anche se nel corso degli ultimi anni, la ricerca ha individuato molte terapie potenziali che iniziano ad essere sperimentate nell’uomo con vari trial clinici, inclusi approcci di terapia genica.