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L'Università di Bologna e il CNR guideranno il National Chapter italiano di CoARA

Verso una riforma europea della valutazione della ricerca: approvato la proposta di costituzione del National Chapter italiano della Coalition for Advancing Research Assessment, presentata congiuntamente dall’Università di Bologna e dal CNR, e sottoscritta da 45 organizzazioni italiane, tra cui ANVUR


Lo Steering Board di CoARA, la Coalition for Advancing Research Assessment, ha approvato la proposta di costituzione del National Chapter italiano presentata congiuntamente dall’Università di Bologna e dal CNR, e sottoscritta da 45 organizzazioni italiane (università, enti di ricerca, associazioni), tra cui ANVUR.

Il Prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna Alberto Credi, che ha inoltrato la proposta di National Chapter come proponente, esprime soddisfazione per questo risultato, sottolineandone il carattere di inclusività: "Alla proposta messa a punto dall'Alma Mater e dal CNR - dichiara - ha aderito l'85% dei firmatari italiani dell'Agreement, ovvero 45 organizzazioni su 53. È un segnale significativo di coesione e di impegno della comunità nazionale nel partecipare a questa iniziativa di importanza cruciale per il futuro della ricerca in Italia e in Europa".

Insieme ad altre iniziative, CoARA – che ha recentemente superato i 500 membri complessivi e si sta affermando come il movimento leader per la riforma della valutazione della ricerca in Europa (sebbene l’ambizione sia quella di portare il movimento oltre i confini europei) – sta aprendo la strada a un profondo ripensamento di come dovrebbe essere esaminata l’attività di ricerca, con evidente impatto sulla carriera dei ricercatori.

Tra i punti principali c'è innanzitutto la volontà di abbandonare una valutazione basata unicamente su parametri quantitativi legati alle pubblicazioni in rivista, che ha generato un meccanismo di "publish or perish" che poco ha a che fare con la qualità del processo scientifico. A cui si aggiunge la necessità di riconoscere il valore complessivo generato dei ricercatori, ampliando i concetti di "prodotto" della ricerca (non solo pubblicazioni, ma anche dati, software, protocolli) e di "attività" della ricerca (dando il giusto riconoscimento ad attività come la peer review, il mentoring, l’impegno sul fronte delle politiche). La convinzione è che questo ampliamento della prospettiva migliorerà non solo la qualità della ricerca, ma anche la cultura della ricerca.


Il National Chapter italiano, che partirà a settembre sotto la guida delle co-chair Francesca Di Donato (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e Francesca Masini (Delegata per la scienza aperta e i dati della ricerca dell’Università di Bologna), si propone di sensibilizzare la comunità nazionale verso la riforma promossa da CoARA, creando una rete attiva tra le organizzazioni aderenti per poter condividere buone pratiche e per discutere sulla revisione e lo sviluppo di criteri, strumenti e processi di valutazione della ricerca.

Il National Chapter – al quale ci si augura vorranno partecipare ulteriori organizzazioni oltre a quelle aderenti iniziali – interagirà e collaborerà anche con gli altri National Chapter che si stanno costituendo e con i Working Group tematici che verranno approvati dalla Coalizione. Il kick-off meeting si terrà l’8 settembre a Bologna.