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Il Master GEMMA è una "best practice" europea di collaborazione internazionale

Il percorso di studi del Master Erasmus Mundus GEMMA - Women’s and Gender Studies è stato inserito come modello virtuoso da seguire nell’insight paper di The Guild dedicato alla collaborazione e alla mobilità transnazionale nell'istruzione superiore


Il Master GEMMA, attivo all’Università di Bologna dal 2006, è stato segnalato dalla Guild of European Research-Intensive Universities (The Guild) come "best practice" all’interno dell’insight paper sulla collaborazione e la mobilità transnazionale nell'istruzione superiore.

Il documento – la cui principale autrice è la professoressa Jo Angouri (Università di Warwick) – si basa sull'esperienza delle università aderenti a The Guild, per individuare i processi che devono essere messi in atto affinché i progetti di collaborazione internazionale producano valore aggiunto e coinvolgano un numero crescente di studenti.


L'Università di Bologna – che ha partecipato attivamente alla stesura dell’insight paper – è fra gli atenei che maggiormente hanno investito e stanno investendo in progetti di internazionalizzazione della didattica che siano innovativi e sostenibili. Tra questi, GEMMA è un caso esemplare: è il primo Erasmus Mundus Joint Master in Women's and Gender Studies in Europa.

Il Master nasce grazie a un consorzio di sette università europee e conta su un'ampia rete di partner accademici e attori provenienti da diversi settori: istituzioni di ricerca e promozione degli studi sulle donne, organismi della pubblica amministrazione, aziende e reti di imprese, editori, organizzazioni femministe attiviste e ONG.

Uno degli obiettivi principali di GEMMA – riconosciuto dalla Commissione Europea come "il punto di riferimento per i master in Women's and Gender Studies a livello europeo" – è formare persone in grado di contribuire all'uguaglianza e all'equità di genere, senza dimenticare le intersezioni tra etnia, razza, classe, età e sessualità e contribuendo a ripensare l'idea di cittadinanza. La sede di Bologna, in particolare, ha una vocazione umanistica, soprattutto per quanto riguarda letterature e culture, storia, scienze sociali, arti.

The Guild è un network di 21 atenei europei – di cui l’Alma Mater è tra i fondatori – che lavora per promuovere la ricerca, creare innovazione a beneficio della società e arricchire il dibattito pubblico a livello europeo e nazionale. Con questo nuovo insight paper – intitolato "Transnational collaboration and mobility in higher education: Looking back-looking forward" – vengono esaminate le connessioni tra collaborazione transnazionale, innovazione e scelte di policy.

Nell’attuale contesto politico, le università sono chiamate a ripensare l'offerta formativa in una prospettiva sempre più internazionale e collaborativa, a sviluppare programmi comuni e a rilasciare titoli di studio congiunti. Ma le modalità con cui realizzare questi obiettivi e il valore aggiunto che può nascere da queste collaborazioni internazionali non sono sempre articolati in modo definito.

L'insight paper pubblicato dalla Guild suggerisce quindi un approccio all'internazionalizzazione che si fonda su esperienze di formazione capaci di riflettere la complessità dei problemi del mondo reale. I programmi internazionali da sviluppare devono essere innovativi, sostenibili, inclusivi, e basarsi sulle best practice esistenti. Al tempo stesso, le università devono guidare il cambiamento sul fronte dell'internazionalizzazione e dell'innovazione didattica, e per farlo devono essere sostenute, in modo da rispondere alle esigenze di crescita a breve e a lungo termine.