Si svolgerà sabato 30 settembre, presso il Campus di Cesena (Via dell’Università, 50), il convegno "Infanzia che conta", promosso dal Dipartimento di Psicologia Unibo, in collaborazione con Ausl Romagna, l’Associazione Culturale Pediatri della Romagna e la Biblioteca Malatestiana sezione Ragazzi. L'evento, aperto a tutti e rivolto principalmente a pediatri, neuropsichiatri, psicologi, pedagogisti, insegnanti e bibliotecari, avrà l'obiettivo di promuovere le competenze numeriche precoci, condividendo metodi ed esperienze.
La giornata si aprirà, alle 8.30, con i saluti del Presidente di Campus Massimo Cicognani, del Sindaco del Comune di Cesena Enzo Lattuca, del Direttore Ausl Romagna Tiziano Carradori e del Presidente della Fondazione Cassa dei Risparmio di Cesena Luca Lorenzi. Seguiranno gli interventi del prof. Carlo Tomasetto (Promuovere le competenze numeriche precoci attraverso i pediatri di famiglia) e del prof. Andrea Maffia (Giochi da tavolo, con il corpo e non solo con il dopolavoro matematico).
Nel corso del convegno verranno illustrati, inoltre, i risultati del progetto Nati per Contare, un’iniziativa che ha coinvolto più di 250 bambini e bambine cesenati, e i loro genitori a cui i pediatri hanno consegnato un libretto con varie istruzioni.
Seguiranno, dalle 15 alle 19, presso la Biblioteca Malatestiana e piazza antistante, attività, giochi di strada e laboratori matematici per bambini e genitori in collaborazione con: Biblioteca Malatestiana; CDE –Comune di Cesena; Ass. Dopolavoro Matematico; Insegnanti di scuole primarie e dell’infanzia di Cesena.
"La capacità di percepire le quantità - hanno spiegato gli organizzatori dell'evento - è presente in tutti noi fin dalla nascita, e si sviluppa spontaneamente già nei primissimi anni di vita. A condizione di trovare terreno fertile e stimoli adeguati nell’ambiente di vita dei bambini, a cominciare dalla famiglia. Eppure, per molti adulti, i numeri restano qualcosa di astruso e a volte noioso, il 55% degli studenti italiani manifesta preoccupazione o ansia per la matematica e ancora oggi circa 1 adulto su 4 in Italia ha difficoltà a padroneggiare anche i più semplici concetti matematici. Tutto ciò ha importanti conseguenze a livello sia individuale sia collettivo, perché in ogni momento troviamo numeri intorno a noi: quando valutiamo la convenienza di uno sconto o di una nuova offerta telefonica, quando controlliamo un conto prima di pagare, quando dobbiamo calcolare il giusto dosaggio di un farmaco che il nostro medico (o il pediatra) ci hanno prescritto. Ecco perché promuovere fin da piccoli lo sviluppo delle abilità numeriche di cui siamo naturalmente dotati è un obiettivo così importante, per avere una infanzia che conta, che può contare sulle proprie abilità e costruire il proprio futuro".
"Nessuno, a meno che non sia portatore di una patologia, può considerarsi inadeguato alla matematica. La questione è piuttosto legata alla didattica e alla capacità d far comprendere, sin dai primi anni di età, che i numeri sono già parte di noi " - ha precisato il prof. Carlo Tomasetto, uno dei principali relatori al convegno.