Una medaglia di bronzo ai campionati italiani assoluti A1 di judo. Betty Vuk, 23 anni originaria di Tolmezzo (Udine) è animata da sentimenti contrastanti. Per l’atleta del Dojo Equipe, che con il Cus Bologna ha conquistato il primo europeo Eusa, nel mese di luglio, a Zagabria (Croazia) c’è la soddisfazione per il podio. Ma anche la consapevolezza che un anno fa, di questi tempi, era arrivato l’oro. "Sto proseguendo gli studi - racconta Betty -, dopo la laurea triennale. Mi sono iscritta e frequento Scienze Criminologiche a Forlì".
Betty intanto ripensa agli assoluti. "Ad agosto - racconta - ho avuto un infortunio in ritiro in Polonia. Non è stato necessario un intervento, abbiamo optato per una terapia conservativa. Ma i tempi sono lunghi tanto che, prima degli italiani, non sapevo nemmeno se avrei gareggiato o meno. Per questo l’umore è contrastante. Avrei voluto l’oro, ma più di così non poteva fare".
Betty è sempre una delle protagoniste del dual career anche se, ora, studiando a Forlì, le difficoltà sono aumentate perché i tempi si allungano. Pensa a Parigi e ai Giochi. "Non ci sono tante possibilità, ma voglio provarci". Non dovesse andare a Parigi ci saranno gli Europei Universitari, a luglio, in Ungheria.
"Adesso riparto da questo bronzo. Spero di risolvere tutti i miei acciacchi, poi ci saranno gare internazionali. Per capire se alla fine andrò a Parigi o in Ungheria. In ogni caso vorrei regalare qualche altro motivo di soddisfazione sia al rettore Giovanni Molari, sia al mio ateneo, sia alla mia società, il Dojo Equipe, e il mio allenatore, Paolo Natale".