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Come la ricerca di frontiera porta allo sviluppo di nuove invenzioni e brevetti: i numeri dei progetti ERC

Un’analisi realizzata da studiosi dell’Università di Bologna e della Fondazione Bruno Kessler sui progetti finanziati dallo European Research Council mostra che più di quattro su dieci hanno prodotto risultati che sono stati poi citati all’interno di domande di brevetto


Da più del 40% dei progetti ERC finanziati nascono risultati e scoperte che vengono poi utilizzati per sviluppare nuove invenzioni e brevetti. Con impatti particolarmente rilevanti per lo sviluppo tecnologico applicato alla mitigazione del cambiamento climatico e alla trasformazione digitale. È quanto emerge da una nuova analisi commissionata dallo European Research Council (ERC) e realizzata da studiosi del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna (Federico Munari, Herica Morais Righi, Maurizio Sobrero, Laura Toschi), insieme a colleghi della Fondazione Bruno Kessler (Elisa Leonardelli, Stefano Mainini, Sara Tonelli).

Lo European Research Council (ERC) è l’organismo dell'Unione Europea che premia studiosi di talento impegnati in attività di ricerca di frontiera, sostenendo lo sviluppo di idee innovative in tutti i campi del sapere: unico criterio di valutazione è l'eccellenza scientifica. Lo studio ha preso in considerazione 6.671 progetti finanziati dallo ERC – tutti quelli del Settimo Programma Quadro (2007-2014) e parte di quelli finanziati da Horizon 2020 – per capire se e quanto i risultati ottenuti siano stati utili per lo sviluppo di nuovi brevetti. In particolare, sono state identificate 172.683 pubblicazioni scientifiche collegate a questi progetti e 34.513 domande di brevetto che citano una o più di quelle pubblicazioni. Inoltre, sono state analizzate 1.550 domande di brevetto collegate direttamente ai risultati di 700 dei progetti ERC considerati.

I dati ottenuti confermano che i progetti ERC hanno un forte impatto sullo sviluppo e la realizzazione di tecnologie innovative: più di quattro progetti su dieci hanno infatti prodotto risultati che sono stati poi citati all’interno di domande di brevetto. La maggior parte dei progetti citati, in particolare, risalgono ai finanziamenti del Settimo Programma Quadro (2007-2014): un dato che conferma come ci sia un tempo fisiologico di sviluppo per passare dai risultati scientifici alla loro applicazione concreta. E considerato che nel corso del programma Horizon 2020 il numero dei progetti ERC finanziati è aumentato, nei prossimi anni ci possiamo aspettare quindi un aumento dei brevetti nati grazie ai risultati ottenuti.

Ma in quali ambiti si concentrano queste innovazioni? I brevetti riguardano in gran parte (68,2%) settori tecnologici vicini alla ricerca di frontiera, in ambiti industriali in cui ricerca e sviluppo sono fortemente basati su attività scientifiche. Tra questi ci sono le biotecnologie, lo sviluppo di nuovi farmaci, le tecnologie digitali, la chimica organica fine, i sistemi di misurazione e i semiconduttori. In particolare, è emerso che gli esiti dei progetti ERC hanno giocato un ruolo importante per sviluppare nuove tecnologie per il riconoscimento delle immagini, nuove applicazioni del grafene, nuove celle fotovoltaiche, nuove applicazioni dei microRNA, nuovi trattamenti con immunoterapia e nuove tecnologie per le cellule staminali.

L’analisi ha mostrato inoltre un impatto positivo degli esiti dei progetti ERC per lo sviluppo di tecnologie legate alla lotta al cambiamento climatico e alla trasformazione digitale. In particolare, sono emersi brevetti con applicazioni per la riduzione delle emissioni di gas serra, per la produzione, trasmissione e distribuzione di energia e per l’adattamento al cambiamento climatico, oltre che nuove tecnologie per la gestione dei dati, per la sanità digitale e per la gestione delle reti informatiche.