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Il Presidente della Repubblica dell’Iraq Abdul Latif Rashid in visita all’Università di Bologna

Accolto dal Rettore Giovanni Molari, il Presidente Rashid ha ricevuto il Sigillum d’Argento dell’Alma Mater. Nel corso di un incontro in Rettorato, sono stati presentati i progetti dell’Università di Bologna in Iraq e le prospettive per avviare nuove collaborazioni sul fronte della formazione e della ricerca


Il Presidente della Repubblica dell’Iraq, Abdul Latif Rashid, ha ricevuto oggi dalle mani del Rettore Giovanni Molari il Sigillum d’Argento dell’Università di Bologna. Il riconoscimento è stato consegnato al termine di un incontro nella Sala VIII Centenario del Rettorato dell’Alma Mater.

L’evento è stato aperto dal discorso di benvenuto del Rettore Molari, a cui è seguito l’intervento del Presidente Rashid. La Prorettrice per le Relazioni internazionali, Raffaella Campaner, ha poi presentato i progetti dell’Università di Bologna in Iraq e le prospettive per avviare nuove collaborazioni sul fronte della formazione e della ricerca. Erano presenti in sala anche alcuni studenti iracheni iscritti all’Alma Mater.

Nel corso degli ultimi anni l’Università di Bologna ha avviato importanti attività in collaborazione con università irachene. A partire dal 2016 sono stati realizzati diversi progetti di cooperazione allo sviluppo e di capacity building, e sono stati avviati progetti di mobilità per docenti e studenti.

L’Alma Mater ha coordinato il progetto Erasmus+ WALADU, che ha contribuito alla ricostruzione dell’offerta accademica irachena attraverso il supporto alla modernizzazione di corsi di studio in archeologia e storia antica e ha posto le basi per collaborazioni internazionali tra Iraq e Europa; il progetto EDUU, finanziato sotto il framework EuropeAid, pensato per rafforzare il pluralismo della società civile irachena attraverso attività di formazione e ricerca archeologica sul campo, realizzata in particolare nello scavo archeologico di Ninive con il supporto e la collaborazione dell'Università di Mosul; e il progetto Erasmus+ BANUU, pensato per migliorare le opportunità di lavoro degli studenti in ambito umanistico in Iraq, attraverso la creazione di nuovi percorsi di cooperazione tra le università e gli attori pubblico-privati. A questi si aggiunge il progetto Erasmus+ INsPIRE, di cui l'Alma Mater è partner, che mira a rafforzare la capacità istituzionale delle università e la qualità del sistema di istruzione superiore attraverso la rivitalizzazione della vita accademica e della ricerca scientifica.

Bologna è la seconda e ultima tappa della visita di Stato in Italia del Presidente Abdul Latif Rashid, che ieri ha incontrato a Roma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo l’incontro nel Rettorato dell’Alma Mater, il Presidente Rashid ha partecipato all’inaugurazione della mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive”, che sarà visibile dal 14 giugno al 17 settembre nella Sala del Lapidario del Museo Civico Medievale del Settore Musei Civici Bologna.

La mostra è curata da Nicolò Marchetti, archeologo e professore al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, e promossa da Settore Musei Civici Bologna, Musei Civici d’Arte Antica, King Abdulaziz Chair for Islamic Studies, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive.

In occasione dell’inaugurazione, è stato riconsegnato al Presidente Abdul Latif Rashid un oggetto mesopotamico sequestrato in Italia da parte del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Si tratta di un mattone cotto del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) con un’iscrizione cuneiforme che ne rivela la sicura provenienza dalla ziggurat (tempio-torre a gradoni) dell’antica Kalkhu (moderna Nimrud), la prima capitale dell’impero neoassiro, distrutta nel 2016 dall’iconoclastia dell’ISIS.