"Giustizia tributaria e delega fiscale. Le riforme nel prisma della certezza del diritto", il convegno organizzato dal Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Alma Mater con l’Associazione dei Magistrati Tributari, per venerdì 7 luglio, dalle 8.30 alle 18.30, presso l'Aula Magna R. Ruffilli (Strada Maggiore, 45 - Bologna), per discutere della riforma tributaria, delega fiscale e tassazione delle imprese.
Tra i presenti, il Viceministro dell'Economia e Finanze Maurizio Leo, i presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, Marco Osnato e Massimo Garavaglia, il Senatore Antonio Misiani, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini e professori di diritto tributario dei principali Atenei italiani.
Prima di entrare nel vivo dei lavori, porteranno i loro saluti, tra gli altri, il Rettore Giovanni Molari, il Prefetto di Bologna Attilio Visconti, il Direttore Generale delle Finanze, Ministero dell’Economia e delle Finanze Giovanni Spalletta, la Direttrice Dipartimento Sociologia e Diritto dell’Economia Claudia Golino, la Presidente ODCEC Bologna Enrica Piacquaddio.
La tavola rotonda di apertura, presieduta dall’avv. Daniela Gobbi, presidente dell'AMT - Associazione dei Magistrati Tributari, sarà dedicata alla riforma del processo approvata nel 2022 e saranno affrontate le questioni non risolte dalla riforma e le prime proposte di modifica; in quelle successive si discuterà del ruolo dell’organo di autogoverno e dei (nuovi) poteri dei giudici fiscali. La sessione pomeridiana, presieduta dal prof. Francesco Tundo, affronterà alcune delle questioni che, nell’ambito della tassazione delle imprese, hanno acceso il dibattito negli ultimi tempi e che potrebbero essere oggetto di significativi interventi nella riforma, diventando un vero e proprio “banco di prova” per la tenuta del Fisco degli anni a venire.
La riforma del processo approvata lo scorso anno introduce la figura del magistrato tributario di ruolo, ma solleva dubbi sulla sua indipendenza. I futuri giudici infatti saranno dipendenti dal Ministero dell’Economia, cioè di una delle parti delle controversie che dovranno giudicare, con il rischio di un "conflitto" di cui è già stata investita la Corte costituzionale.
Il nuovo processo tributario non è ancora partito, ma ha già bisogno di una profonda revisione mentre il Parlamento è chiamato a votare il disegno di legge per la riforma fiscale, che costituisce uno dei capitoli più significativi del programma del Governo. Un intreccio, quello del processo e della disciplina dei tributi, che - dichiara il prof. Francesco Tundo - può diventare punto di forza o di debolezza di tutto il sistema fiscale e sul quale, pertanto, è importantissimo porre la massima attenzione.
In questo complesso contesto, si innesteranno le novità contenute nel disegno di legge delega per la riforma tributaria in discussione in Parlamento. Alcune saranno l’occasione per misurare i nuovi poteri del giudice e il grado di certezza e prevedibilità dei doveri fiscali e così la credibilità e la funzionalità del Fisco del futuro.