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CRA Aperta: la Casa Residenza Anziani "Beata Vergine" al servizio della comunità

Un progetto, sperimentato nei quartieri Savena e Santo Stefano e nato dalla stretta sinergia tra Comune, Ausl, Unibo e Terzo Settore, grazie al finanziamento dell'Arcidiocesi, per attivare servizi sociali e sanitari, nonché reti di volontariato e di prossimità a favore delle persone anziane ancora stabilmente residenti nel loro domicilio


Supportare le persone anziane ancora stabilmente residenti nel loro domicilio, e i loro caregiver, con azioni quotidiane concrete per attivare servizi sociali e sanitari, nonché reti di volontariato e di prossimità. Con un punto di coordinamento incentrato nella Casa di Residenza per Anziani (CRA) del Quartiere.

Il progetto, attivato in via sperimentale nei quartieri Savena e Santo Stefano, si chiama CRA Aperta e coinvolge l'Università di Bologna insieme al Comune di Bologna, all'Azienda USL di Bologna e CRA Beata Vergine, grazia anche a un finanziamento dell'Arcidiocesi di Bologna.

Al centro dell'iniziativa c'è un vero cambio di paradigma, che pone al centro il benessere della comunità, facendo perno sulle risorse dei contesti locali. La CRA diventa così un punto di riferimento per intercettare i bisogni dei più fragili, promuovere soluzioni condivise e percorsi di sostegno flessibili e personalizzati. Una casa per la co-progettazione a sostegno delle persone anziane e dell’intera comunità.

Questa innovativa esperienza è stata anche oggetto di uno studio condotto dall’Università di Bologna. L’obiettivo era sviluppare un modello del processo di presa in carico dal momento del contatto fino alla realizzazione degli interventi. Oltre al modello si è provveduto alla selezione degli strumenti adeguati per la raccolta delle informazioni, per il monitoraggio dell’impatto dell’intervento e per la rilevazione della soddisfazione degli utenti. Il gruppo di lavoro dell’Alma Mater ha quindi svolto le prime analisi dei dati raccolti, utile ad una definizione di un modello di approccio trasferibile ad altri contesti.

Nel corso dei primi di due anni di attività il progetto ha consentito di attivare servizi per 32 casi, sebbene le persone anziane sole che hanno potuto beneficiare di una presa in carico continuativa siano state 12. Le attività e gli interventi predisposti per gli anziani e i caregiver inseriti nel progetto sono: l'inserimento in gruppi di socializzazione, la formazione ai caregiver per l'utilizzo di ausili a domicilio da parte del personale assistenziale operativo nella CRA, orientamento e supporto per l'attivazione di prestazioni relative ai servizi sociali e sanitari presenti sul territorio.