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Progetto Ambra: qual è il contributo degli acquiferi alluvionali della Pianura Padana nell'area pedemontana?

“Assessing Alpine and Apennine mountain-front recharge to Po Plain alluvial aquifers: an essential for supporting sustainable management of groundwater resources”, il titolo del progetto nato dal partenariato tra Università di Bologna e Università degli Studi di Milano-Bicocca, nell’ambito dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) 2022 finanziati dall’Unione europea – Next Generation EU

Partito il progetto AMBRA “Assessing Alpine and Apennine mountain-front recharge to Po Plain alluvial aquifers: an essential for supporting sustainable management of groundwater resources”, nato dal partenariato tra Università di Bologna e Università degli Studi di Milano-Bicocca, nell’ambito dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) 2022 finanziati dall’Unione europea – Next Generation EU, con l'obiettivo di valutare quantitativamente il contributo delle diverse componenti della ricarica agli acquiferi alluvionali della Pianura Padana nell'area pedemontana, con particolare riferimento alla ricarica proveniente dal fronte montano.

Lo studio, della durata di 2 anni, è finalizzato a fornire una base di conoscenze scientifiche solide che potranno essere utili a supportare la gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee in termini sia di quantità che di qualità. Solo per citare alcuni esempi i risultati attesi potranno essere di supporto alla gestione e alla protezione delle risorse idriche sotterranee pedemontane della Pianura Padana, potranno essere di supporto alla redazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua e permetteranno una migliore comprensione degli effetti dei cambiamenti climatici sui meccanismi di ricarica che garantiscono la presenza di quella risorsa idrica fondamentale costituita delle acque sotterranee.

Il Progetto AMBRA prende in considerazione due aree di studio pilota: l’area pedemontana compresa tra i fiumi Oglio e Chiese (settore alpino della Pianura Padana) e le conoidi alluvionali dei fiumi Reno, Savena e Idice (settore appennninico della Pianura Padana). In queste aree i ricercatori delle due Università monitoreranno, per tutto il prossimo anno, la qualità e la quantità dei flussi delle acque superficiali e sotterranee, delle precipitazioni e delle infiltrazioni. I dati saranno poi elaborati per arrivare a definire, entro il 2025, i risultati del Progetto.