Lunedì 25 marzo si celebra il Dantedì e, per l’occasione, come di consueto dal 2020, il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica e il Centro di Poesia Contemporanea dell'Alma Mater hanno organizzato, dalle 15 alle 18, l'evento "Dante poeta contemporaneo - Dialoghi e riscritture", presso l’Aula Pascoli del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica (Via Zamboni, 32 – Bologna).
In serata, il Free Lab, laboratorio di poesia curato dalle studentesse e dagli studenti del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna, che si svolge ogni lunedì sera dalle 19 alle 21 a La Scuderia in Piazza Verdi, si aprirà con un omaggio a Dante. Attraverso la lettura dei testi dei partecipanti ci si interrogherà sul rapporto che le poesie scritte oggi intrecciano con i versi della Commedia.
In Aula Pascoli, a partire dalle 15, docenti, ricercatrici e ricercatori, dottorande/i faranno un intervento di massimo cinque minuti in cui leggeranno e commenteranno un breve testo poetico di un autore italiano o straniero che riprende, cita, riscrive, dialoga con un verso, un’espressione o un episodio dantesco. La formula proposta è proprio quella di svolgere delle “letture lampo” di testi non danteschi, ma di poeti che hanno dialogato con Dante, da Petrarca a oggi, con particolare attenzione al Novecento ed oggi.
Molti dei relatori sono collaboratori del Centro di Poesia Contemporanaea dell’Università di Bologna, fondato proprio da Ezio Raimondi con un gruppo di colleghi e di studenti nel 1997 e ora presieduto dal prof. Giuseppe Ledda. Del Centro, che figura come co-organizzatore dell’evento, fanno parte anche i poeti Davide Rondoni, che del Centro è stato tra i fondatori, e Isabella Leardini, che attualmente lo dirige.
Dante non è soltanto presente nell’immaginario popolare ormai in una dimensione globale, ma è sempre stato anche un punto di riferimento costante per i poeti che sono venuti dopo di lui e che si sono trovati a scrivere nuove poesie con la memoria affollata di suoi versi. Anche per i poeti del Novecento e per quelli del nostro tempo Dante continua a essere un interlocutore necessario.
Del resto fin da subito i nuovi poeti, anche quelli di massima grandezza, hanno dovuto fare i conti con Dante, con la sua ingombrante presenza di precursore, di maestro, di modello: un modello però con cui combattere per affermare la propria autonomia e originalità. Di un corpo a corpo poetico con Dante è protagonista il grandissimo Francesco Petrarca, che nega di leggerlo, che cerca di rimuoverlo dalla propria memoria, ma che non può fare a meno di sentirlo dentro la propria scrittura, così che riprende e trasforma continuamente versi ed espressioni dantesche. L’evento dell’Alma Dantedì si aprirà proprio con la lettura di due testi petrarcheschi, in cui risuona il ricordo del canto di Francesca, da parte di Loredana Chines.
Un poeta “bolognese” come Pascoli, professore di Letteratura italiana in Unibo, aprirà la sezione novecentesca, con due testi, uno in latino e uno in italiano, che saranno letti e commentati da Daniela Baroncini e da Francesco Citti. Alcuni momenti della stagione letteraria dei primo trentennio del Novecento si rivelano segnati variamente ma in modo decisivo dalla presenza di Dante, come mostreranno le letture dai Canti orfici di Dino Campana e dagli Ossi di seppia di Montale, due fra i vertici assoluti della poesia italiana novecentesca, che saranno presentati rispettivamente da Luigi Weber e da Alberto Bertoni. La memorialistica di guerra di Carlo Emilio Gadda, che vede affiorare potenti memorie dantesche, saranno messe in luce da Paola Italia e, benché sia il cosiddetto “padre della lingua italiana”, Dante ha nutrito fortemente anche la poesia dialettale: un suggestivo esempio di ciò sarà offerto da un sonetto in romagnolo di Olindo Guerini letto e commentato da Francesco Sberlati.
Uno spazio speciale sarà riservato ai grandi poeti che hanno segnato l’esperienza poetica della seconda meta del Novecento, da Pier Paolo Pasolini, presente con due testi, letti da Marco Antonio Bazzocchi e da Ariel Ragaiolo, ad Andrea Zanzotto, un cui testo poetico sarà esaminato da Francesco Carbognin, a Vittorio Sereni, su cui interverrà Guido Mattia Gallerani, a Mario Luzi, letto da Davide Rondoni. Una delle più potenti voci femminili della poesia del Novecento, quella di Amelia Rosselli, mostra una dialogo segreto e complesso con la poesia di Dante, che sarà esplorato da Clara Santarelli.
Nel corso dell’incontro si offriranno anche alcuni esempi, con letture da poeti russi, come Osip Mandel’štam e Iosif Brodskij, da parte di esperti di Ateneo come Kristina Landa e Alessandro Niero. Altre voci di poeti stranieri saranno quelle del polacco, Czesław Miłosz, autore tra l’altro proprio di un poesia intitolata Dante, che sarà letta da Andrea Ceccherelli; del poeta irlandese Premio Nobel, cultore di Dante e autore fra gli altri di un libro intrinsecamente dantesco come Station Island, una cui sezione sarà esaminata da Aangelo Mangini; dell'autore irlandese William Wall, un cui testo che riattiva ancora la memoria del canto di Francesca, sarà esaminato da Adele D’Arcangelo. E ancora Nicola Bonazzi, nella sua lettura, mostrerà un curioso episodio di trasposizione di Dante a fumetti, l'Inferno di Topolino, mentre Francesco Ferretti leggerà la parodia del canto di Francesca offerta da Michele Mari nel suo Lamento di Gianciotto Malatesta.
Infine, nel segno di una ricerca di un dialogo complesso ma vivissimo con Dante, ci saranno i testi di alcuni fra i maggiori poeti odierni da Gianni D’Elia, letto da Giuseppina Brunetti, a Fabio Pusterla, letto da Filippo Milani, e ancora Patrizia Cavalli, scomparsa nel 2022, un cui testo sarà letto da Isabella Leardini, e uno degli ultimi testi finora pubblicati da Antonella Anedda, che sarà letto da Giuseppe Ledda.