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UNESCO. Il patrimonio culturale e la diversità: lingue, traduzione e partecipazione

Autore: A cura di: Roberto Carnero; Patrick Leech.

Editore: Scaricabile gratuitamente su AMSActa

Il primo di una serie di volumi dedicati alla raccolta e alla trasmissione degli studi discussi e presentati in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della Convenzione UNESCO (1972).

"UNESCO. Il patrimonio culturale e la diversità: lingue, traduzione e partecipazione", pubblicato su AlmaDL, la biblioteca digitale dell'Università di Bologna, è il primo di una serie di volumi dedicati alla raccolta e alla trasmissione degli studi discussi e presentati in occasione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della Convenzione UNESCO (1972).

Tra ottobre e dicembre del 2022, l’Alma Mater ha organizzato il suo primo convegno Multicampus, diffuso su Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini e ha offerto un ampio programma di iniziative, sia divulgative sia scientifiche, che ha visto coinvolte anche le maggiori istituzioni del territorio – Regione, Soprintendenze e Comuni.

L’evento, che ha preso il nome di Patrimonio dell'Umanità. 50 anni dalla Convenzione UNESCO: riflessioni nei Campus dell'Alma Mater Studiorum, ha inteso in tal maniera orchestrare un felice momento di dialogo sui molteplici aspetti della cultura del patrimonio. Il patrimonio culturale, come inteso anche da UNESCO, offre infatti un multiforme campo di indagine.

I volumi UNESCO hanno l’obiettivo di riportare gli studi discussi e le conclusioni tratte nei singoli convegni specialistici, mantenendo legati tra loro i vari risultati.

Gli atti di convegno appena pubblicati, curati da Roberto Carnero e Patrick Leech, sono relativi al convegno tenutosi a Forlì, dove si è affrontato il tema del patrimonio linguistico immateriale, visto come spazio di inclusione, di incontro e di valorizzazione della diversità: bene ‘dissonante’ che può offrire molteplici opportunità.

Seguiranno quindi i volumi relativi al convegno di Cesena, in cui si è rimarcato il binomio cultura/natura; di Rimini, che ha approfondito il nesso tra turismo e formazione alla cittadinanza globale; di Ravenna, dove si è indagato sugli strumenti odierni del restauro, della conservazione e della digitalizzazione; e di Bologna che, con tre distinte tavole rotonde, ha posto l’attenzione sull’impatto giuridico nazionale e internazionale della Convenzione UNESCO, sulla questione del Management e su quella del Software Heritage.

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