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Patrimonio culturale digitale e nuova Policy di Ateneo, per la crescita individuale e collettiva

L’Alma Mater si dota di una Policy sul patrimonio culturale digitale: un nuovo strumento per portare la conoscenza al di fuori della comunità accademica, favorire l'apertura dell’Università a nuovi pubblici e promuovere la partecipazione

Il patrimonio culturale, adeguatamente gestito e preservato, è una risorsa fondamentale per la crescita individuale e collettiva, per lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita in una società pacifica, democratica e rispettosa della diversità. L’impiego delle tecnologie digitali consente di potenziare le interazioni tra le comunità e il patrimonio culturale, favorendo l’apertura a nuovi pubblici, l’instaurarsi di nuove relazioni e interconnessioni, promuovendo la partecipazione e la diffusione della conoscenza anche al di fuori delle comunità accademiche.

In quest’ottica l'Università di Bologna si è dotata di una Policy sul patrimonio culturale digitale, che definisce i principi metodologici per la gestione dei progetti di digitalizzazione, costituzione e conservazione di raccolte digitali dei beni culturali, nonché per l’offerta di servizi di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale digitale.

Nella sua duplice accezione di digitale nativo e digitalizzato, il patrimonio culturale digitale è attualmente al centro delle politiche europee e nazionali, come modalità innovativa di valorizzare il patrimonio culturale, risorsa strategica da un punto di vista culturale e scientifico, ma anche ambientale, sociale ed economico.

La Policy di Ateneo promuove la gestione delle collezioni digitali secondo le buone pratiche internazionali e le prassi dell’Open Science e recepisce le indicazioni del Piano Nazionale di Digitalizzazione del Patrimonio Culturale (PND).

Redatto dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale - Digital Library del Ministero della Cultura in seguito a un confronto aperto alle istituzioni culturali nazionali, a cui ha partecipato anche l’Università di Bologna, il PND accoglie la visione significativamente innovativa della Convenzione di Faro e delle Raccomandazioni della Commissione europea in materia di beni culturali, integrando le più recenti metodologie di gestione del patrimonio culturale con quelle di transizione digitale.

La nuova Policy si rivolge alle strutture di Ateneo deputate alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale, oltre che ai responsabili di progetti di digitalizzazione nati nel contesto delle attività dei Dipartimenti e Centri di Ricerca.