È scomparso, lunedì 20 maggio, il prof. Giorgio Freddi, studioso di fama internazionale, che ha insegnato Scienza dell’Amministrazione e Analisi delle Politiche Pubbliche prima nella Facoltà di Scienze Politiche di Bologna e poi, a partire dal 1989, presso la Facoltà di Scienze Politiche “Roberto Ruffilli” della sede di Forlì, della quale era stato uno dei fondatori.
Professore emerito dell'Alma Mater, il prof. Freddi ha svolto un ruolo essenziale e determinante per l’istituzionalizzazione della Scienza Politica in Italia e per fare dell’Università di Bologna una sede internazionalmente riconosciuta degli studi empirici sulla politica, sull’amministrazione e sulle politiche pubbliche.
Dopo essersi laureato brillantemente in Giurisprudenza nel 1955 e aver vinto un posto di assistente straordinario in Diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza di Unibo, nel 1959, grazie ad una borsa di studio della Fondazione Ford ha conseguito un Master e un PhD in Political Science presso la prestigiosa sede di Berkley dell’Università della California. Questa esperienza ha segnato la sua vita accademica e professionale. Far crescere e radicare lo studio empirico della politica e creare istituzioni adatte a questo fine diventeranno lo scopo primario del suo lavoro al rientro in Italia.
Dopo aver lavorato come consulente per l’ENI e aver insegnato a Trento, e come professore incaricato, presso la neocostituita facoltà di Scienze Politiche a Bologna, è diventato professore ordinario a Bologna nel 1972. Qui è stato prima direttore dell’Istituto Politico-Amministrativo e poi Direttore del Dipartimento di Organizzazione e Sistema Politico (poi Dipartimento di Scienza Politica) che sotto la sua guida diventerà il centro più importante della scienza politica in Italia.
Infaticabile costruttore di istituzioni, Giorgio Freddi è stato presidente della Società Italiana di Scienza Politica, primo presidente italiano dello European Consortium of Political Research, fondatore della Rivista Italiana di Politiche Pubbliche, e a lungo docente stabile alla Scuola Nazionale di Pubblica Amministrazione. Precursore dell’internazionalizzazione universitaria, è stato visiting professor in innumerevoli e prestigiose università, tra le quali UC-Berkeley, UC-Irvine, Uppsala, Oslo, e Bergen). Allo stesso modo si è dedicato ai suoi allievi: non gli interessava che aderissero alle sue idee e ai suoi paradigmi scientifici ma che mostrassero passione, intelligenza e spirito critico.
Tra i suoi lavori più importanti: L'Analisi Comparata di Sistemi Burocratici Pubblici, Giuffrè, 1967; Tensioni e conflitto nella magistratura, Laterza, 1978; Controlling Medical Professionals: The Comparative Politics of Health Governance, Sage, 1989; Scienza dell’amministrazione e politiche pubbliche, Carocci, 1989; Condannata al successo. L'Italia nell'Europa integrata, Il Mulino, 2000, fino all’ultimo dedicato alla riforma sanitaria di Obama, L’anomalia americana, Vita e Pensiero, 2012.
Giovedì 6 giugno, alle ore 14,00, si terrà la commemorazione accademica nella Cappella dei Bulgari in Archiginnasio.