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Imparare all'aperto: come dare vita a luoghi di apprendimento accessibili a tutta la comunità

Pedagogia e architettura al centro di “Spazio e voce alle idee”, il seminario organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Alma Mater e che si è tenuto a conclusione del corso di alta formazione “Progettare spazi inclusivi all’aperto". Presentato per l’occasione il manifesto del corso

Spazio e voce alle idee” è il titolo del seminario che ha concluso il corso di alta formazione “Progettare spazi inclusivi all’aperto” diretto dalla Prof.ssa Michela Schenetti e che si è svolto lo scorso 7 maggio al Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” (EDU) dell’Università di Bologna.

Un’occasione di dialogo tra pedagogia e architettura, volta a presentare i project work che hanno preso forma durante il corso. In commissione, insieme alle docenti Michela Schenetti e Anna Costa del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (DISTAL), erano presenti Daniele Ara (Assessore alla scuola del Comune di Bologna), Stefania Bertolini (coordinatrice dei Centri di Educazione alla Sostenibilità - Ceas dell’Emilia-Romagna) e la Prof.ssa Filomena Massaro (Dirigente Scolastica IC12, capofila Rete Nazionale Scuole all'Aperto).

La provenienza eterogenea dei partecipanti ha offerto l’opportunità di pensare a interventi per diverse zone del Comune di Bologna, del Comune di Cres (Trentino-Alto Adige), del Comune di Faenza e del Comune di Sant’Agata sul Santerno: ogni progetto ha seguito le fasi tipiche della costruzione dei project work (ideazione, ricerca, progettazione, monitoraggio, documentazione, possibili sviluppi futuri), permettendo di delineare soluzioni chiare e mirate.


La progettazione partecipata è stata posta al centro di ogni proposta, in quanto processo essenziale per dare o ridare vita a spazi intesi come luoghi di apprendimento aperti e diffusi, a disposizione della comunità. Particolare attenzione è stata posta a: sostituzione di arredi esterni nell'ambito di alcuni servizi educativi già in funzione; progettazione di un nuovo polo 0-6, di un polo di aggregazione diffuso e di una scuola secondaria; riprogettazione di giardini educativi e scolastici resi inagibili dalla scorsa alluvione.

Inclusione, comunità come responsabilità, accessibilità come garanzia, gioco e apprendimento come approccio trasversale, Universal Design come guida, oltre a educazione e salute come priorità, formazione e consapevolezza come spinta innovativa: sono tra i principi esposti nel Manifesto del corso, presentato durante il seminario, quale strumento di riflessione e azione condivisa volto a ricordare gli elementi essenziali, seppur sempre in divenire, per la progettazione di spazi all’aperto che possano dirsi inclusivi e accessibili.

Il testo del Manifesto è stato redatto da Michela Schenetti ed è avallato da: Comune di Bologna - Zerodiciotto; Arpae e Regione Emilia-Romagna; Rete Nazionale delle Scuole all’Aperto; Associazione Le Passeggiate di Agata.