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Com'è fatta quella galassia? Euclid cerca volontari per studiare l'Universo

Decine di migliaia di galassie distanti, tutte da classificare: è il nuovo progetto di citizen science proposto dalla missione Euclid dell'ESA in collaborazione con Galaxy Zoo sulla piattaforma Zooniverse. Il contributo dei volontari servirà ad addestrare un algoritmo di intelligenza artificiale per identificare la forma delle centinaia di milioni di galassie che il telescopio spaziale osserverà nei prossimi sei anni


Immagini di galassie dalla forma disparata, osservate con Euclid (Crediti: Esa/Euclid/Euclid Consortium/Nasa, CC BY-SA 3.0 IGO or ESA Standard Licence)


Un gioco, una sfida o, perché no, un passatempo estivo, ma con un fine più che nobile: aiutare ricercatori e ricercatrici a identificare le forme di centinaia di migliaia di galassie osservate da Euclid, il nuovo telescopio spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che studia il "lato oscuro" dell’Universo.

È la nuova iniziativa realizzata in collaborazione con Galaxy Zoo, uno dei progetti di citizen science più famosi al mondo. Il primo set di dati raccolti da Euclid, con decine di migliaia di galassie selezionate da oltre ottocentomila immagini, è stato reso disponibile sulla piattaforma Zooniverse. Qui l’algoritmo di intelligenza artificiale ZooBot, sviluppato dal team di Zooniverse, esamina le galassie attribuendo un’etichetta a quelle "più facili" da catalogare, di cui esistono già molti esempi nelle survey precedenti. Quando però ZooBot non è sicuro della classificazione di una galassia, magari a causa della presenza di strutture complesse oppure troppo deboli nell’immagine, la palla passa agli utenti di Galaxy Zoo, che possono così aiutare ZooBot a migliorare il suo lavoro.

Ogni citizen scientist che aiuterà il team di Euclid classificando la forma delle galassie su Galaxy Zoo potrà così ammirare una miriade di immagini inedite e, chissà, potrebbe addirittura essere la prima umana o il primo umano a posare gli occhi sull’immagine di una certa galassia.

Sulla piattaforma, accanto alle immagini, i volontari riceveranno una serie di domande, per esempio: "Questa galassia è rotonda?" oppure "Ci sono segni di bracci a spirale?". Una volta addestrato su queste classificazioni umane, ZooBot verrà integrato nei cataloghi di Euclid per classificare in dettaglio centinaia di milioni di galassie, contribuendo a creare il più grande catalogo scientifico mai realizzato.

Nella sua missione di mappare l’Universo, Euclid riprenderà infatti centinaia di migliaia di galassie. Dopo il lancio, il primo luglio 2023, si prevede che invierà sulla Terra circa 100 Gigabyte di dati al giorno nel corso dei prossimi sei anni.

Galaxy Zoo è stato lanciato nel 2007 da un team di astronomi che chiese aiuto al pubblico per classificare le forme di un milione di galassie nelle immagini della Sloan Digital Sky Survey, è cresciuto negli ultimi diciassette anni, coinvolgendo oltre quattrocentomila persone e ampliando il bacino di galassie da visionare, con immagini provenienti da altri osservatori, sia a terra che in orbita, come i telescopi spaziali Hubble e Jwst. Non poteva mancare anche Euclid.

Costruito e gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Euclid nasce con il contributo della NASA e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e di numerose università italiane, tra cui l'Università di Bologna, che con il suo Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" (DIFA), è stata tra gli ideatori e i fondatori della missione.