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La Filologia ai tempi di Taylor Swift

I testi della musica pop al centro di un progetto di ricerca dell’Alma Mater che ha coinvolto giovani studentesse e studenti delle scuole superiori


È possibile insegnare la filologia alle scuole superiori? Come si possono fare appassionare ragazze e ragazzi allo studio delle varianti d’autore? Le canzoni di Taylor Swift, una delle leggende del pop americano e un mito per gli adolescenti, sono state al centro di un esperimento di didattica digitale condotto nell’ambito del PCTO - Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento - dell’Alma Mater “Il testo e le fonti in rete, Corso breve di Textual Literacy”, promosso proprio con l’obiettivo di avvicinare alla filologia giovani  studenti e studentesse e di sensibilizzarli sull’importanza della volontà dell’autore.


L'idea di studiare le diverse varianti dei testi della Swift è nata nel contesto dell’insegnamento di Filologia della Letteratura italiana tenuto dalla professoressa Paola Italia presso il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica e a guidare la ricerca è stata Cecilia Salerno, studentessa iscritta al secondo anno del Corso di laurea magistrale in Italianistica, Culture letterarie europee, Scienze linguistiche.

“Siamo partiti da un'illustrazione ai giovani partecipanti di cos’è la filologia, lo stabilire l'ultima volontà dell'autore, e abbiamo analizzato alcune canzoni di Taylor”, ha affermato Cecilia.

La cantautrice americana ha cercato di riacquistare i diritti dei suoi primi album dopo che la casa discografica con cui li aveva registrati è stata venduta. Non le sono stati concessi e ha così deciso di reinciderli in proprio, producendo le Taylor’s Versions. Da qui lo spunto per approfondire l’evoluzione del linguaggio nei testi delle sue canzoni, che la stessa Swift ha ripubblicato mettendo a confronto le due versioni manoscritte: quella “orientata” dalle case discografiche e quella “liberata” dopo la riacquisizione dei diritti. Sono stati gli stessi studenti e studentesse a confrontare le versioni e a cercare di rintracciare le linee di uno “stile”.

“Negli album indie la sua lingua è più ricercata, c’è maggiore attenzione al testo. La Swift aspira a precisione e pulizia”, ha aggiunto Cecilia.

L’analisi dei testi è stata realizzata con ragazze e ragazzi del Liceo scientifico Nicolò Copernico di Bologna e dell’Istituto superiore A. Paradisi di Vignola (Modena), studiando anche i Vault Tracks, cioè le canzoni composte originariamente per gli album, ma che i discografici hanno scelto di non pubblicare. Nelle Taylor’s Versios ne vengono recuperate alcune e il loro studio permette di ricondurre, nel processo di revisione, lo stile degli ultimi album a quello iniziale, ma “censurato”.

“Modifiche interessanti, – continua Cecilia – addirittura con quattro redazioni diverse, sono state riscontrate in All Too Well, nell’album ‘Red’. Si sono prese in esame, poi, le quattro versioni deluxe di ‘Lover’, l’album forse più romantico della Swift, ognuna con un bonus differente. Oltre a un poster, un giornale vuoto e due registrazioni, si trovano vecchie pagine del suo diario e un libro con i testi delle sue canzoni. Molti di questi inserti sono manoscritti”.

Lo studio delle varianti d’autore – ha commentato la professoressa Paola Italia – e la riflessione sugli autografi sono stati parte del PCTO dedicato alla Textual Literacy, che si propone di sviluppare le competenze sull’affidabilità dei testi in rete, la loro variabilità e il ruolo che svolge il filologo, che è il ‘garante’ del rispetto della volontà dell’autore, il cercatore della verità dei testi e nei testi. Un esempio come quello scelto da Cecilia Salerno, attraverso le vicende dei testi di Taylor Swift, si è rivelato particolarmente efficace nel coinvolgere studentesse e studenti, che hanno capito, su un caso di studio per loro particolarmente coinvolgente, come funzionino le dinamiche tra autore, editore – in questo caso produttore discografico – e lettore, e come si debbano difendere i testi dalle manipolazioni e dalle censure”.

“Anche il prossimo anno – conclude la professoressa Italia - promuoveremo corsi di Textual Literacy, coinvolgendo, come tutor, le studentesse e gli studenti dei corsi di Filologia italiana della laurea magistrale in Filologia moderna, e le studentesse e gli studenti delle scuole superiori che si sono mostrate già interessate al PCTO”.