E' venuto a mancare improvvisamente, venerdì 20 settembre, il prof. Gian Luca Tusini, docente di Storia dell'arte contemporanea dell'Università di Bologna.
Nato a Modena, l'11 giugno 1961, si è laureato al DAMS con il prof. Renato Barilli. Dopo aver conseguito il diploma di Specialista in Storia dell'Arte, indirizzo Arte contemporanea e il dottorato di ricerca in Storia dell'arte all'Università di Bologna, ha iniziato la sua attività accademica in Ateneo, collaborando dapprima alla cattedra di Fenomenologia degli stili (con il prof. Renato Barilli); poi, ha insegnato presso la Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario (S.S.I.S) dell'Università di Bologna , continuando la sua attività di ricercatore di Storia dell'Arte contemporanea presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali al Campus di Ravenna. E' diventato professore di ruolo nel 2011.
"Con lui la comunità degli storici dell’arte emiliani perde un collega gentile, preparato, privo di quelle invidie e gelosie che purtroppo sono abbastanza comuni nel nostro mestiere. - afferma il prof. Renato Barilli, maestro di Tusini. - Io lo avevo aiutato a raggiungere il primo titolo accademico di rilievo presso la Facoltà dei Beni culturali di Ravenna, e di questo mi era stato riconoscente. Ricordo con dolore e amarezza che la sua telefonata era la prima a raggiungermi per farmi gli auguri nel mio compleanno: posso ben dire che con lui anch’io ho incominciato a morire. Come studioso, gli devo una scoperta che mi è stata di grande sollievo, nell’ammirazione cieca che ho sempre provato per il canadese Marshall McLuhan, fino ad accogliere alquanto fideisticamente il collegamento che questo insigne studioso aveva fatto tra Gutenberg e il nostro Alberti, cosa che a molti nostri colleghi era sembrata incongrua e assurda. Ma Tusini, leggendo pazientemente la vita dell’Alberti nel sacro testo del Vasari, aveva scoperto il collegamento, infatti l’Alberti, riferiva il Vasari, aveva dichiarato l’enorme impatto che su di lui aveva avuto l’invenzione di Gutenberg, e dunque ecco trovato il vincolo tra i due, in barba dell’ironica incredulità di tanti nostri studiosi. Naturalmente Tusini non si era fermato a questa scoperta: aveva lavorato sui massimi teorici della nostra disciplina, con contributi, tra gli altri, su Panofsky e Riegl. Non sapeva allontanarsi dalla sua amata Mirandola, piena di memorie familiari, anche se per opportunità si era pure procurato un domicilio a Bologna. Infatti nella sua multipla carriera aveva insegnato sia nel Dipartimento delle Arti di Bologna sia a Ravenna, optando infine per quest’ultima sede. Negli ultimi tempi aveva collaborato in particolare con il prof. Luca Ciancabilla, indagando su fatti locali, con la precisione e puntualità che lo hanno sempre distinto. Riposa in pace , caro Gian Luca, in attesa che io stesso venga presto a raggiungerti per continuare nei nostri proficui dialoghi".
"Si trattava di un fine studioso, di straordinario spessore scientifico e di immensa capacità didattica, come dimostravano le aule affollate durante le sue ore di lezione e le numerosissime richieste di tesi di laurea da parte degli studenti di tutti i livelli di formazione attivi nel nostro Ateneo. - aggiunge la prof.ssa Anna Chiara Fariselli, Direttrice del Dipartimento di Beni Culturali. - Nella nostra comunità dipartimentale era molto benvoluto e considerato un amico leale, sempre disponibile e attento, oltre che dotato di una cortesia e di una finezza di altri tempi nella gestione dei rapporti con tutti noi".
I funerali si terranno lunedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Cavezzo (Modena). Il feretro sarà accompagnato dalla toga, stola e tocco dell'Alma Mater.