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Erosione di strutture arginali e dighe: i massimi esperti mondiali riuniti all’Alma Mater

Oltre 80 studiosi e professionisti di tutto il mondo si sono confrontati nel corso del più prestigioso meeting annuale con focus sui meccanismi di erosione di strutture arginali e dighe – ospitato quest’anno da UniBo – per dibattere i più recenti risultati della ricerca e le soluzioni di mitigazione più innovative


Laura Tonni, relatrice - 30th EWG-IE & 5th EWG-OOE Meetings

Sono stati oltre ottanta - fra studiose, studiosi, professioniste e professionisti provenienti da Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone - i partecipanti al 30th Meeting of the European Working Group on Internal Erosion (EWG-IE) & 5th Meeting of the European Working Group on Overflow and Overtopping Erosion (EWG-OOE), ospitato quest’anno dall’Università di Bologna dal 9 al 13 settembre. La conferenza annuale dei due gruppi di lavoro internazionali riunisce i massimi esperti mondiali nel campo dei meccanismi di erosione che possono verificarsi nelle strutture arginali e nelle dighe, minandone la funzionalità se non addirittura la stabilità.

Hanno organizzato il forum Laura Tonni, Michela Marchi e Guido Gottardi, docenti di Geotecnica al DICAM - Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali che da anni concentrano la loro attività di ricerca sul tema della stabilità arginale, in particolare su un meccanismo di erosione retrogressiva all’origine dei numerosi “fontanazzi“ (sand boils) osservati al piede degli argini del fiume Po durante gli eventi di piena.

L’appuntamento è stato un’occasione per condividere i più recenti risultati della ricerca, presentare casi di studio, i migliori approcci di valutazione del rischio e le più innovative misure di mitigazione dei fenomeni erosivi.

“Si sono discussi i risultati delle ricerche in corso e le esperienze acquisite nella gestione del rischio alluvione associato ai diversi processi di erosione, nonché nuove idee per lo sviluppo di tecnologie di protezione delle strutture arginali. Dal dibattito sono emersi spunti utili agli enti gestori dei bacini fluviali e delle dighe per la messa a punto di linee di indirizzo operative – afferma la professoressa Tonni - Le quasi sessanta presentazioni e i numerosi momenti di dibattito hanno permesso di delineare il ruolo dei diversi tipi di meccanismi erosivi sulla stabilità arginale, nonché di avere un quadro completo sull’attuale stato delle conoscenze in un ambito di indubbio interesse anche per il nostro territorio, ai fini della sua protezione dal rischio di alluvione”.

Durante l’incontro, patrocinato fra gli altri dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, è stato dedicato ampio spazio all’evento alluvionale che ha colpito la Romagna nel maggio 2023. Una serie di presentazioni e una visita tecnica lungo un tratto arginale del fiume Idice hanno permesso di illustrare alla comunità internazionale le peculiarità dell’evento, i danni occorsi e i successivi interventi di ripristino delle strutture arginali.

Visita tecnica per illustrare il progetto LIFE SandBoil

Il meeting è stato inoltre un’occasione per presentare le attività sperimentali sui modelli fisici in piccola e media scala recentemente sviluppati presso i laboratori del DICAM nell’ambito del progetto europeo LIFE SandBoil (Natural-based solution to mitigate flood risk due to SAND BOILS reactivations along the Po River, LIFE19 ENV/IT/000071). Coordinato dall’Università di Bologna, con Laura Tonni nel ruolo di Referente scientifico, la partecipazione dei professori Michela Marchi e Guido Gottardi, il progetto coinvolge anche l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), Officine Maccaferri Italia e il North-Transdanubian Water Directorate (ÉDUVIZIG), ente ungherese responsabile della sicurezza delle strutture arginali di una porzione del bacino del Danubio. L’obiettivo è sviluppare una tecnologia innovativa e a basso impatto ambientale per mitigare i processi erosivi sotto le strutture arginali, implementabile su tutti i tratti del fiume Po interessati dalla presenza di “fontanazzi”.

Ilaria Bertolini, Elena Dodaro, Emanuele Tumedei e Mario Marcolongo - giovani ricercatrici e ricercatori del gruppo di geotecnica del DICAM - hanno illustrato, durante una visita tecnica, le diverse fasi di prototipazione della tecnologia di mitigazione oggetto del progetto LIFE SandBoil.