Gli archeologi dell'Università di Bologna tornano al lavoro a Phoinike, antica città della Caonia, una porzione dell'Epiro, oggi in Albania. A guidare gli scavi sono Giuseppe Lepore, professore al Dipartimento di Beni Culturali (Campus di Ravenna), per la parte italiana, e Belisa Muka, archeologa dell’Istituto Archeologico Albanese di Tirana, per quella albanese.
Gli studenti dei corsi di Archeologia Classica hanno portato alla luce una porzione dell'agorà e interessantissimi indizi delle fasi più antiche della città (IV secolo a.C.) nella terrazza posta al di sopra all'antico teatro.
Le fonti antiche riconoscono il ruolo di grande centralità di Phoinike, soprattutto in età ellenistica (tra il III e il II sec. a.C.): proprio qui nel 205 a.C. fu firmato il trattato di pace tra la Repubblica romana e Filippo V di Macedonia.
"Questa città, che visse ininterrottamente per quasi 2000 anni, dal IV secolo a.C. alla conquista turca del XV secolo, ha visto le prime ricerche nel 1926 sempre a cura di una Missione organizzata dall’Università di Bologna, guidata da Luigi Maria Ugolini col sostegno del Ministero degli Affari Esteri", racconta il professor Lepore. "Dopo quasi un secolo, le indagini riprendono, sempre col sostegno dell’Università di Bologna, grazie al progetto AlmaScavi, del Ministero degli Affari Esteri e dell’Istituto di Archeologia Albanese di Tirana".