I vaccini e gli anticorpi monoclonali possono ridurre di oltre l’80% il rischio di Long Covid, patologia di cui esistono quattro distinti sottotipi clinici, ognuno associato a una tipologia specifica di pazienti a rischio. Ad esplorare con precisione il tema del Long Covid e questi quadri clinici finora sconosciuti sono stati gli studiosi del progetto europeo Orchestra, a cui ha preso parte anche l'Università di Bologna.
Lanciato nel 2020 con il coordinamento dalla sezione di Malattie infettive dell’Università di Verona, il progetto è stato sovvenzionato con 30 milioni di euro dal programma Horizon 2020 della Commissione europea e ha permesso di raggiungere risultati concreti nella lotta al Long Covid, le conseguenze a lungo termine del coronavirus. In quattro anni di lavoro, scienziati di 37 diverse istituzioni da 14 paesi hanno coinvolto oltre 7.000 pazienti affetti da Covid, da lieve a grave, arruolati in più di 50 centri europei.
L'Università di Bologna ha partecipato al progetto con il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche e il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, insieme all'IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - Policlinico di Sant'Orsola e all'IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna.
Il team multidisciplinare dell'Alma Mater è stato guidato dal responsabile scientifico, Pierluigi Viale, professore ordinario di Malattie Infettive e direttore del Dipartimento Interaziendale AUSL di Bologna per la Gestione Integrata del Rischio Infettivo, in stretta collaborazione con Maddalena Giannella, professoressa di Malattie Infettive. Sono stati inoltre coinvolti i team di ricerca dei professori Marco Seri e Valerio Carelli per gli studi di genomica umana, della professoressa Patrizia Brigidi per le analisi del microbiota intestinale e del team dei professori Paolo Boffetta e Francesco Saverio Violante afferenti alla Medicina del Lavoro.
Gli scienziati hanno individuato quattro distinti sottotipi clinici del Long Covid e sono stati in grado di definire con precisione le caratteristiche dei pazienti a rischio. Il progetto ha inoltre dimostrato l’efficacia di vaccini e di anticorpi monoclonali nel ridurre di oltre l’80% il rischio di Long Covid, monitorando al contempo il rischio di resistenza a queste terapie, soprattutto nei pazienti fragili con malattie neoplastiche ematologiche.
Da questa intensa collaborazione è nata anche l’Orchestra Data Portal, un portale aperto alla comunità scientifica internazionale che riunisce l’insieme dei risultati e delle conoscenze costruito con il contributo di tutti i centri coinvolti nel progetto.