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Lo sportello universitario antidiscriminazione LGBTQIA+ apre le porte al Campus Ravenna

Dopo gli sportelli attivati a Bologna e Forlì per contrastare la violenza di genere arriva a Ravenna il terzo sportello dedicato al contrasto delle forme di discriminazione in ragione dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale

A partire dal 28 maggio, ogni martedì dalle 17 alle 19 in Via Tombesi dall’Ova 55, l'intera comunità universitaria (studentesse e studenti, personale tecnico amministrativo, personale docente e ricercatore, collaboratrici e collaboratori a vario titolo con l'Ateneo, CEL, lettrici e lettori, tutor didattici e linguistici, assegniste e assegnisti di ricerca) potrà contare su questo nuovo spazio di ascolto protetto e di sostegno.

Lo sportello universitario antidiscriminazione LGBTQIA+ è gratuito e offre colloqui individuali in un ambiente protetto, ascolto telefonico, informazioni sui servizi, le figure e gli organismi istituzionali dell’Ateneo, la possibilità di interazione con la rete dei servizi del territorio e dell’associazionismo locale, supporto psicologico e informazioni di base sugli aspetti legali.

Tutti i servizi sono anche in lingua inglese e francese e garantiti online per una copertura Multicampus.

"L’apertura nel Campus di Ravenna di uno sportello di ascolto e accoglienza per le vittime di discriminazione in ragione dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, e aperto a ricevere segnalazioni in merito a qualunque forma di discriminazione, testimonia l’impegno dell’Ateneo nel contrastare e prevenire tutti i fenomeni di violenza, marginalizzazione e abuso che possono riguardare tutte le componenti della nostra comunità - commenta la prof.ssa Cristina Demaria, Delegata del Rettore per l'Equità, la diversità e l'inclusione. – Il fatto che l’inaugurazione si svolga nella Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo consente inoltre di ribadire con forza l’impegno dell’Ateneo per favorire il rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone in un’ottica di equità, sostenibilità, inclusione e rispetto delle diversità, come chiaramente indicato dal principio 4 del Piano Strategico dell’Ateneo. In questa prospettiva, lo sportello ravennate offre un contributo importante per rafforzare il nostro impegno per il riconoscimento, la prevenzione e, quando necessario, la denuncia di tutti i comportamenti inaccettabili che possono avvenire nei nostri luoghi di studio e di lavoro”.

“Siamo felici che l’Ateneo abbia scelto di aprire nel Campus di Ravenna uno sportello universitario contro la discriminazione LGBTQIA+- commenta il prof. Mario Neve, Presidente del Campus di Ravenna. - Il nostro Campus è da sempre sensibile verso il tema dell’inclusione e della valorizzazione della diversità, oltre che del contrasto a ogni forma di discriminazione o violenza. Sono quindi certo che potremo offrire un effettivo contributo per rendere il nostro Campus sempre più accogliente e inclusivo”.

“L’idea di aprire uno Sportello nel nostro Campus è nata dal confronto con la componente studentesca e dall’ascolto delle loro istanze - aggiunge la Prof.ssa Annalisa Furia, Coordinatrice LM I-Contact e membro del Gruppo di Lavoro EDI - e penso rappresenti un esempio virtuoso di come il dialogo all’interno della nostra comunità e con la realtà cittadina sia una risorsa preziosa e imprescindibile per rendere la nostra Università sempre più inclusiva e in grado di rispondere tempestivamente ai problemi che emergono”.

"La Rainbow Map 2024, un rapporto pubblicato dall'ILGA-Europe che classifica 49 Paesi europei in base alle loro politiche e leggi riguardanti i diritti delle persone LGBTQIA+, ha rivelato che l'Italia è scivolata al 36° posto. – afferma Ciro Di Maio, Coordinatore Centro Antidiscriminazione LGBTQIA+ di Ravenna - L'avvio di uno sportello per il contrasto alle discriminazioni nel campus di Ravenna dell'Università di Bologna, e le attività future previste dalla convenzione, aprono uno spiraglio di progresso nella tutela dei diritti e del benessere che ad ogni persona dovrebbero essere garantiti. Siamo molto contenti di questo percorso comune e molto fiduciosi nei risvolti che questo potrà portare alla comunità universitaria e quindi alla società tutta."