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Non solo insetticidi: le altre sostanze che minacciano le api

Il progetto POLYPOLL, guidato dall’Università di Bologna, studia gli effetti sugli insetti impollinatori degli inquinanti chimici come i fungicidi, gli erbicidi, i metalli pesanti e i farmaci veterinari, cercando soluzioni per rendere gli ecosistemi agricoli più sostenibili


Con la Giornata mondiale delle api, celebrata ogni anno il 20 maggio, l'ONU ci ricorda il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori per la biodiversità globale, ma anche per la nostra capacità di produrre cibo in maniera naturale. Vespe, farfalle, falene, ditteri, api sono però oggi minacciate dall'inquinamento e dal cambiamento climatico, e l'Università di Bologna è in prima linea per la loro difesa.

Ad esempio con POLYPOLL, un nuovo progetto PRIN finanziato con fondi PNRR, che analizza, con un approccio interdisciplinare, gli effetti dell'esposizione combinata ai contaminanti chimici sugli insetti impollinatori.

Il 40% delle specie di impollinatori oggi è infatti a rischio estinzione: un declino che è in parte attribuibile all'esposizione ai pesticidi e ad altri inquinanti chimici. Ma mentre la ricerca ecotossicologica si è principalmente concentrata sugli insetticidi, ci sono altre categorie di fitosanitari e contaminanti ambientali, come i fungicidi, gli erbicidi, i metalli pesanti e i farmaci veterinari, che sono state finora meno analizzate.

POLYPOLL si propone di colmare questa lacuna, investigando gli effetti combinati dei diversi contaminanti chimici su tre diverse specie: l'ape domestica (Apis mellifera), un apoideo solitario (Osmia bicornis) e un dittero sirfide (Eristalis tenax).

“Con questo progetto vogliamo fornire una base scientifica solida per una valutazione del rischio ambientale più completa e accurata, contribuendo così a rendere gli ecosistemi agricoli più sostenibili e favorevoli agli impollinatori”, spiega Fabio Sgolastra, professore di Entomologia generale e applicata al Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e coordinatore scientifico del progetto.

Gli studiosi valuteranno quindi l'effetto sinergico delle diverse miscele chimiche utilizzate, l'analisi degli impatti sulla sopravvivenza, sul microbioma intestinale e sui potenziali effetti tossicologici subletali. Lavoreranno inoltre sull'identificazione di biomarcatori chiave e sullo sviluppo di modelli interpretativi statistici.

Attraverso l'analisi multi-biochimica e dei biomarcatori cellulari, POLYPOLL mira a fornire una comprensione approfondita dei meccanismi molecolari coinvolti nella risposta degli impollinatori agli stress chimici e a sviluppare strumenti per la valutazione precoce della loro salute.