L’Università di Bologna sottoscrive la "Barcelona Declaration on Open Research Information", documento programmatico che promuove l’apertura delle informazioni sulle attività di ricerca e incentiva processi decisionali più democratici e trasparenti. L’Alma Mater, tra i primi firmatari, contribuirà così a definire i prossimi impegni a favore di questo settore dell’Open Science.
Redatta da un gruppo di oltre 25 esperti, la Declaration mira a favorire la transizione verso un sistema aperto di gestione delle informazioni sulla ricerca per arrivare a procedure più trasparenti di gestione e valutazione della qualità della ricerca.
Le informazioni amministrative, contabili e bibliografiche (pensiamo ad esempio alle citazioni), relative sia ai risultati scientifici veri e propri sia al loro uso e impatto, hanno infatti un ruolo fondamentale sia nella distribuzione delle risorse sia nella valutazione dei ricercatori e delle istituzioni. Gran parte di queste informazioni, però, sono oggi gestite all’interno di infrastrutture commerciali, che le elaborano sulla base di criteri solo in parte pubblici e condivisi.
Arrivare invece ad un uso aperto dei dati sulla ricerca consentirebbe di collegare e integrare informazioni provenienti da diverse fonti. Per questo, la Barcelona Declaration promuove l’apertura dei dati sulla ricerca e il sostegno alle infrastrutture che la rendono possibile.
Gli impegni fondamentali presentati nel documento sono quattro: rendere l'apertura dei dati sulla ricerca la norma per le attività scientifiche realizzate nelle università e negli enti di ricerca; utilizzare servizi e sistemi che supportano e rendono possibile l’apertura delle informazioni sulla ricerca; sostenere le infrastrutture che rendono possibile tale apertura; supportare le azioni collettive per accelerare la transizione verso l’apertura delle informazioni sulla ricerca.
La sottoscrizione della Barcelona Declaration si inserisce nelle già numerose iniziative promosse dall'Università di Bologna per favorire l'apertura dei dati sulla ricerca. Tra queste, le attività del Research Centre for Open Scholarly Metadata, a cui afferisce l' infrastruttura aperta OpenCitations, presente tra i supporters della Barcelona Declaration insieme ad altre organizzazioni e service providers. Ma l'Alma Mater sta sperimentando anche altre infrastrutture di Open Research Information, come la funzione Monitor di OpenAIRE, l’aggregatore delle informazioni bibliografiche e dei dati relativi ai progetti di ricerca dell’European Research Area.
Inoltre, l’Ateneo rende già disponibili i dati bibliografici che descrivono le pubblicazioni scientifiche, le tesi di dottorato e gli altri output delle attività di ricerca archiviati nei repository istituzionali, così come i servizi editoriali istituzionali (AlmaDL) per le riviste, le collane e le monografie scientifiche rendono già disponibili i loro metadati in forma libera e aperta.
Infine, l'Università di Bologna è stato il primo ateneo italiano a dotarsi di un portale per gli open data amministrativi, in linea con le normative che regolano la trasparenza dei dati delle pubbliche amministrazioni: uno strumento che potrebbe essere utilizzato in futuro per disseminare in forma aperta le informazioni relative a progetti e collaborazioni di ricerca.