Si è spento improvvisamente, sabato 22 marzo, all'età di 56 anni, il prof. Francesco Benozzo, docente di Filologia e linguistica romanza dell'Alma Mater. Specializzato in filologia romanza e celtica, dal 2019 coordinava il dottorato di ricerca in "Studi Letterari e Culturali" del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne - LILEC.
E’ stato un saggista prolifico, autore di circa 800 pubblicazioni, specialmente nell’ambito interdisciplinare da lui battezzato “etnofilologia” e ispirato agli studi di Mario Alinei (e proprio grazie al prof. Benozzo la preziosa biblioteca di Alinei è arrivata in Ateneo); in questa originale prospettiva, lo studio dei documenti letterari non può essere separato da quello etnico-culturale, filosofico, comunicativo e performativo. Numerose le sue incursioni scientifiche nel mondo della musica, dai bardi gallesi a David Bowie e non solo. Anche in virtù di questa visione interdisciplinare e profondamente organica dell’attività intellettuale, Francesco Benozzo è stato poeta e suonatore di arpa celtica: un’attività che l’ha portato a esibirsi in alcuni dei più importanti teatri italiani ed europei e nei maggiori festival internazionali di musica etnica e world.
Fra i suoi riconoscimenti: una menzione speciale della critica ai Folk Awards di Edimburgo (2003), una finale al Premio Tenco (2010), la vittoria (per ben due volte) del Premio nazionale Giovanna Daffini per la musica (2013, 2015), la prestigiosa "Honorary Fellowship" concessagli dalla Poetry Foundation di Chicago (2019). È stato, inoltre, insignito del titolo di Bardo Honorário dalla Assembleia da Tradição Lusitana (Portogallo) nel 2017.
Tra gli ultimi suoi lavori spicca Homo poeta (2024), forse il suo libro più rappresentativo, che indaga le radici primordiali dell’umanità e della parola, riflettendo sul rischio della dispersione delle sue più intime risorse nella civiltà contemporanea.
Le esequie si terranno martedì 25 marzo alle 14.30, a Serramazzoni (MO), in località Ligorzano.