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Il cibo: veicolo di memoria, identità e scambio culturale tra Europa e America Latina

Docenti, studentesse e studenti da Italia, Argentina e Brasile si sono riuniti - durante il Corso di Alta Formazione promosso dall’Alma Mater e finanziato dal PNRR - in un confronto tra intercomprensione linguistica e antropologia dell’alimentazione

Le lingue e le pratiche legate al cibo sono diventate strumenti per esplorare l’intreccio tra saperi locali, migrazioni, eredità coloniali e dimensioni rituali nel Corso di Alta Formazione Cibo e patrimonio culturale: pratiche, memorie, identità tra Italia, Argentina e Brasile.

L’iniziativa – un percorso post-laurea della durata di due settimane, dal 29 settembre al 6 ottobre – è stata promossa dall’Università di Bologna nell’ambito del progetto TNE (Iniziative Educative Transnazionali), finanziato dal PNRR con il supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca. Nata con un approccio internazionale e interdisciplinare, aveva l’obiettivo di esplorare il ruolo del cibo come veicolo di memoria, identità e scambio culturale tra Europa e America Latina.

Il corso ha proposto un’esplorazione delle molteplici connessioni tra alimentazione e patrimonio culturale, con particolare attenzione a come le pratiche alimentari riflettano e costruiscano identità culturali, memorie storiche e dinamiche sociali nei diversi contesti europei e latinoamericani.

Ideato da Antonella Campanini e Chiara Scardozzi (Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Centro di Storia e Culture dell’Alimentazione), con Luisa Bavieri, Ana Beaven e Lucia Livatino (Centro Linguistico di Ateneo), ha unito antropologia culturale e intercomprensione tra lingue romanze (italiano, spagnolo e portoghese).

“Grazie al corso, ho compreso come il sistema alimentare in Sud America si differenzi da quello italiano, con problematiche proprie che però favoriscono una lettura critica anche del nostro contesto – ha raccontato una studentessa italiana – Il confronto con studentesse e studenti di discipline diverse ha aperto nuove prospettive”.

La formazione si è articolata in due fasi: una prima parte online, dedicata all’intercomprensione linguistica, e una seconda parte in presenza, presso la sede dell’Alma Mater a Buenos Aires. Le giornate in presenza hanno incluso lezioni di antropologia riguardanti le relazioni tra cibo e territori, le pratiche di patrimonializzazione, la sovranità e la sicurezza alimentare, a cui sono state affiancate attività linguistiche in intercomprensione volte a facilitare la comunicazione e la collaborazione transnazionale.

Hanno condotto la formazione Luisa Bavieri, Ana Beaven e Chiara Scardozzi (Università di Bologna), Gloria Sammartino (Universidad de Buenos Aires) e Anelise Rizzolo (Universidad de Brasilia).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante opportunità di scambio interculturale e un’esperienza formativa ricca dal punto di vista accademico, umano e linguistico.