
Un riconoscimento significativo per “Rukeli”, il cortometraggio d’animazione realizzato nell’ambito del progetto TRACER - Trasformative Roma Art and Culture for European Remembrance, coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna e finanziato dal programma europeo CERV - Citizens, Equality, Rights and Values.
“Rukeli” ha ricevuto una menzione speciale alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti Corti, dove sarà presentato in anteprima mondiale oggi, 4 settembre, alle 17.00. Pur non rientrando nella selezione ufficiale (per caratteristiche tecniche), è stato apprezzato dalla Giuria per il suo messaggio, il suo valore sociale e culturale.
Il film racconta la storia del pugile Johann Wilhelm “Rukeli” Trollmann, campione dei pesi medi nella Germania nazista. È il primo rom a vincere questo titolo nella boxe mondiale. È famoso per il suo stile di combattimento, che assomiglia a una danza. Con la promulgazione delle leggi razziali, viene privato del titolo, separato dalla moglie e dalla figlia, sottoposto a castrazione chimica e imprigionato nei campi di concentramento. Ridotto a uno scheletro, combatte per l'ultima volta con un kapò nazista che lo riconosce e lo sfida. Mette al tappeto il nazista e con lui l'intero apparato di potere che rappresenta. Il giorno dopo verrà punito e ucciso per questo. Ma Rukeli aveva deciso di morire da campione.
Il cortometraggio è frutto di un laboratorio artistico e pedagogico che ha coinvolto adolescenti rom e non rom dell’area metropolitana di Napoli, guidati dall’associazione Chi Rom e chi no, partner del progetto TRACER. Diretto da Alessandro Rak e scritto da Biagio Di Bennardo ed Emma Ferulano, è soprattutto un’opera collettiva, che ha permesso ai partecipanti di riscoprire la memoria di Trollmann e quella del Porrajmos, l’Olocausto delle minoranze rom e sinti.

“Questa menzione rappresenta non solo un traguardo artistico ma anche il frutto prezioso di un percorso di ricerca che ha visto il coinvolgimento di gruppi e associazioni nazionali e internazionali in un'epoca che necessita di una riflessione su discriminazione e genocidi”, sottolineano i componenti del team scientifico del progetto (Tagliaventi, Guerzoni, Ghizzoni e Bolognesi).
TRACER ha coinvolto sei gruppi di giovani rom e non rom - in Italia, Portogallo e Polonia - in laboratori di formazione, narrazione e produzione culturale con l’obiettivo di promuovere inclusione, uguaglianza e partecipazione attraverso la memoria condivisa di un pezzo di storia europea.
Al cuore del progetto c’è l’Articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che sancisce il divieto di discriminazione. TRACER lavora per attuare concretamente questo principio, supportando il quadro strategico europeo Roma 2020-2030 e i Common Basic Principles for Roma Inclusion. Attraverso azioni educative, artistiche e comunitarie, costruisce strumenti per rafforzare la partecipazione delle comunità rom alla vita pubblica e contrastare stereotipi e pregiudizi ancora presenti.
“Rukeli” è una storia di riscatto, orgoglio e libertà. Con il corto, TRACER porta alla Mostra del Cinema di Venezia una testimonianza di arte, memoria e impegno civile.