
Un programma di appuntamenti per arricchire il dibattito pubblico e professionale con strumenti teorici e pratici che mettano al centro le esperienze e le soggettività delle persone più colpite da traumi collettivi e prolungati. La rassegna si intitola "Cura e liberazione a 100 anni da Fanon: salute mentale, resistenza e oppressione coloniale nel tempo del genocidio" ed è in programma dal 3 all'8 novembre tra Cesena e Bologna.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Laboratorio di Psicologia di Comunità del Dipartimento di Psicologia e sostenuta dal Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari", insieme al Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, con il patrocinio dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
L'occasione è il centenario della nascita di Frantz Fanon, psichiatra e intellettuale anticoloniale che ha rivoluzionato il pensiero sul trauma, l’oppressione e la salute mentale. In un contesto globale segnato da militarizzazione, colonialità e violenze di confine, queste giornate si propongono di aprire uno spazio di confronto tra il mondo accademico, professionisti e professioniste della salute mentale e realtà impegnate nella solidarietà con le persone migranti.
Attraverso il dialogo con ospiti internazionali di grande rilievo – come la psichiatra palestinese Samah Jabr, la psicologa clinica Zaynab Hinnawi, lo psicologo Wael Garnoui, il dottor Yaser Abu Jamea, il giornalista Wael El Dahdouh – si potrà riflettere sul ruolo della cura nei contesti di oppressione, sulle forme di resistenza psicologica e sulle possibilità di costruire pratiche di intervento più consapevoli, decoloniali e trasformative. Un ricco programma che spazierà da seminari rivolti alla popolazione studentesca universitaria a workshop dedicati a professioniste e professionisti della salute mentale, oltre a incontri aperti con le scuole e la cittadinanza.