Se, da un lato, il tema della traduzione è sia oggetto di riflessione filosofica sia momento importante della sua pratica, dall’altro la traduzione può essere anche concepita come il laboratorio in cui la filosofia si esercita nella critica del linguaggio e nella sperimentazione espressiva. Può, però, questo compito esimersi dal confronto con una prospettiva femminile? Se ne discuterà giovedì 6 e venerdì 7 febbraio durante il convegno Hegel e il genere della traduzione, che dopo Berlino approda a Bologna.
Il convegno internazionale, organizzato dalla prof.ssa Eleonora Caramelli e dalla dott.ssa Silvia Pieroni (Dipartimento di Filosofia dell’Alma Mater) con Denis Thouard (CMB/CNRS Paris), intende indagare il contributo della riflessione sulla traduzione e delle traduttrici alla biografia intellettuale e filosofica di Hegel.
Interventi teorici sulla traduzione filosofica si alterneranno alla riflessione sulla traduzione femminile, individuando risonanze (o dissonanze) con le voci delle scrittrici e traduttrici del suo tempo e il loro eco nel contemporaneo. Fra queste, ad esempio, Dorothea Schlegel, Sophie Mereau, Meta Forkel-Liebeskind, Bettina von Arnim.
La problematica del tradurre in filosofia assume così un’inedita sfumatura di genere, in grado di far emergere il contributo femminile non solo al processo di trasmissione e formazione del canone filosofico, ma anche alla critica del linguaggio e della cultura a partire dalla Goethezeit. Al crocevia tra studi filosofici e letterari, filosofia della traduzione e filosofia della differenza, il prisma delle traduttrici del tempo di Hegel intende mettere a fuoco il tema e il problema della filosofia come Bildung.
Traduttrici e traduttori nonché studiose e studiosi di Hegel, come Giovanna Pinna (Università del Molise), Gianluca Garelli (Università di Firenze), Giovanni Bonacina (Università di Bologna) e Giorgia Cecchinato (Universidade federal de Mina Gerais) entreranno in dialogo con la prospettiva delle voci femminili del tempo di Hegel, di cui parleranno germaniste come Vivetta Vivarelli (Università di Firenze) e Johanna Raisbeck (Oxford University) e Jean-Baptiste Vuillerod (Université de Namur).
Il convegno è stato organizzato nel contesto del PRIN 2022 “Hegelian Constellations of the Feminine: a Hyperarchive for an inclusive Bildung”, con il patrocinio del centro di ricerca Almæsthetics.