Logo d'ateneo Unibo Magazine
Home In Ateneo Prevenzione dei tumori testa-collo: anche l’Ateneo partecipa alla Make Sense...

Prevenzione dei tumori testa-collo: anche l’Ateneo partecipa alla Make Sense Campaign 2025

Torna la settimana europea dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori testa-collo, promossa a livello internazionale. Per l’Università di Bologna, il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie - DIBINEM aderisce con giornate di prevenzione e attività divulgative rivolte alla cittadinanza

E' partita la campagna di sensibilizzazione Make Sense Campaign 2025, giunta alla sua XIII edizione, per invitare la cittadinanza dal 15 al 20 settembre presso i centri coinvolti a livello internazionale per sottoporsi a visite gratuite su patologie che, pur collocandosi tra il quinto e il settimo posto per incidenza tra tutte le neoplasie maligne, sono spesso sottovalutate e diagnosticate in fase tardiva.

Anche l’Università di Bologna partecipa alla campagna attraverso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie - DIBINEM, che aderisce con giornate di prevenzione e attività divulgative rivolte alla cittadinanza. L’idea nasce dalla collaborazione tra le unità di Anatomia Patologica, Chirurgia Maxillo-Facciale, Patologia Orale, coordinate attualmente dai professori Maria Pia Foschini, Achille Tarsitano e Davide Bartolomeo Gissi che da tanti anni lavorano in ambito di ricerca e assistenza per i pazienti a rischio di sviluppare o già affetti da carcinoma orale. L’iniziativa ha il sostegno del prof. Gian Andrea Pelliccioni, coordinatore del corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria, e di tutti i docenti afferenti alla clinica odontoiatrica con l’obiettivo di rafforzare la sensibilizzazione sulle neoplasie del cavo orale, la sede anatomica maggiormente colpita tra quelle del distretto testa-collo.

Le visite di screening saranno effettuate su prenotazione gratuita presso la Clinica Odontoiatrica del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche (Via San Vitale, 59 – Bologna). Le visite potranno essere effettuate dal 15 al 19 settembre, dalle ore 9:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 17:00. Per poter effettuare la visita è necessario prenotarsi al seguente numero: 0512088123 (reparto prima visita e patologia orale). È possibile prenotare presso la clinica Odontoiatrica non solo per una visita, ma anche solo per ricevere informazioni e approfondimenti su aspetti quali: riconoscere i sintomi sospetti, a chi rivolgersi in caso di persistenza dei sintomi, e quali corretti stili di vita adottare per la prevenzione.

I tumori della testa e del collo possono svilupparsi in oltre 30 aree diverse di questa regione anatomica. Le sedi più colpite sono il cavo orale, l’orofaringe, la laringe, le cavità nasali e le ghiandole salivari. Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), nel 2022 in Italia sono state registrate circa 9.750 nuove diagnosi: 7.050 negli uomini e 2.700 nelle donne. Circa la metà di questi casi interessa il cavo orale anteriore (lingua, guance, gengiva, palato duro). Tali neoplasie compaiono soprattutto dopo i 40 anni e i principali fattori di rischio sono fumo, alcol e infezione da HPV. Negli ultimi anni, si osserva purtroppo un dato preoccupante: un numero crescente di diagnosi riguarda soggetti giovani che non presentano i fattori di rischio tradizionali.


La diagnosi precoce fa la differenza. Se il tumore viene individuato agli stadi iniziali (I e II), quando le dimensioni sono inferiori a 2–4 cm e non c’è ancora invasione di sottosedi linfonodali, le possibilità di sopravvivenza a 5 anni raggiungono l’80–90%. Nei casi avanzati (stadi III e IV), invece, la sopravvivenza si riduce al 40–50% e il trattamento può comportare interventi chirurgici demolitivi con gravi conseguenze estetiche e funzionali interessando una zona anatomica delicata come il viso. Il problema è che questi tumori si manifestano spesso con sintomi aspecifici come ulcere persistenti, macchie bianche o rosse nel cavo orale, mal di gola o abbassamento di voce — che possono essere scambiati per disturbi banali o stagionali. Purtroppo, ancora oggi solo nel 30–40% dei casi la diagnosi arriva in fase precoce.