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A spasso per le biblioteche della Romagna

Turismo, conservazione dei beni culturali, linguistica, informatica e molto altro. Il patrimonio bibliotecario delle sedi romagnole è tanto variegato, quanto reso coeso dalla digitalizzazione dei cataloghi.
Le piazze principali delle città che ospitano i poli romagnoli C'è il fondo Bernard Benstock, donato dalla moglie dello studioso di Joyce. C'è il fondo Pertusi, con i suoi preziosi volumi di storia bizantina. C'è la collezione del celebre musicologo Howard Meyer Brown, che ha lasciato i propri volumi in parte alla Newberry Libray di Chicago e in parte al nostro Ateneo. E ancora un vasto patrimonio legato agli studi turistici e un fondo specializzato sull'Acquacultura. Sono alcune delle curiosità che si scoprono andando in giro, anche solo virtualmente, per le biblioteche dei Poli della Romagna. Un patrimonio vasto e articolato che nella rete trova un elemento unificante.

Gli studi turistici costituiscono il principale e più antico nucleo tematico della Biblioteca centralizzata del Polo di Rimini. Circa 20.000 volumi, in gran parte disponibili a scaffale aperto, e oltre 203 riviste correnti, di cui 40 dedicate al turismo. Inoltre la possibilità di effettuare ricerche tramite internet sui cataloghi dei libri e dei periodici, a partire dal sito della biblioteca.

Dispone di un patrimonio bibliografico di quasi 50.000 volumi la Biblioteca Ruffilli del Polo di Forlì, che copre le aree disciplinari delle facoltà di Scienze Politiche, Economia, Scuola Interpreti e Ingegneria aerospaziale. E oltre a ciò il personale della biblioteca ha curato la catalogazione di alcuni fondi come quello Benstock, che comprende circa 1500 titoli; il fondo Heilmann, collocato presso la sede della Scuola Interpreti, appartenuto allo studioso di linguistica; e il fondo Rosiello con più di 1350 volumi a stampa, 100 periodici e 5000 estratti dalla linguistica alla dialettologia, alla filosofia del linguaggio.

Risale al 1992 il primo nucleo della Biblioteca di Conservazione dei Beni culturali a Ravenna. Da quel momento in avanti la Biblioteca è stata lo specchio dell'evoluzione del Polo universitario ravennate. I fondi Pertusi, Asmussen, Gershevich e Brown hanno via via arricchito la collezione dei testi e la Provincia di Ravenna ha donato alla facoltà nel 1997 circa 5000 volumi, editi tra la fine del XIX e gli inizi del XX. A ciò si aggiungono una serie di banche dati consultabili attraverso gli strumenti informatici della biblioteca.

Una grande attenzione al digitale anche per la Biblioteca del Polo scientifico didattico di Cesena che con il progetto BUC si propone di centralizzare i servizi messi a disposizione dell'utente nelle 5 biblioteche dislocate presso le facoltà e i dipartimenti della città. E nell'ottica di ampliare i servizi per l'utenza altre due importanti iniziative: la convenzione stipulata con la Biblioteca Malatestiana, che tra l'altro acquista ogni anno i testi d'esame relativi ai corsi del Polo e mette a disposizione le proprie sale di consultazione, e quella con la Sala Studio Multimediale Albatros, gestita dalle associazioni studentesche, con 22 postazioni pc e un ampio orario di apertura. E infine una novità per novembre: l'inaugurazione di una nuova sala di lettura negli spazi attualmente occupati dalla Biblioteca della Facoltà di Psicologia.