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Arces, centro d'eccellenza per l'elettronica con ST Microelectronics

E' stato presentato ufficialmente Arces, il centro d'eccellenza con laboratori a Bologna e Cesena, che opera sulle applicazioni più avanzate dell'elettronica.
E stata presentata ufficialmente sabato scorso in aula absidale S.Lucia, presenti il vicepresidente di Confindustria Guidalberto Guidi e il vicepresidente di ST Microelectronics Joel Monnier. Arces (centro di ricerca sui sistemi elettronici per l'ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni "Ercole De Castro").
Arces è il centro d'eccellenza, con laboratori a Bologna e Cesena, che opera sulle applicazioni più avanzate dell'elettronica.

Arces collabora con ST Microelectronics, la multinazionale leader nel settore dei microprocessori, presieduta da Pasquale Pistorio, che finanzia la ricerca svolta a Bologna da un gruppo di giovani laureati. Ma nella ricerca di Arces non c'è solo la microelettronica, ma anche la bioingegneria e i sistemi di controllo. Il Centro infatti fa ricerca sui sistemi elettronici per l'ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni, ma mette insieme le competenze di dipartimenti diversi e di ricercatori diversi, indirizzate su varie aree tematiche:  sviluppo di sensori e delle tecniche elaborate dai segnali; elaborazione delle immagini e computer vision; sistemi di comunicazione senza filo; controllo della navigazione aerea. La tecnologia dei sensori si sta sviluppando anche su applicazioni biomediche: separare popolazioni di cellule o pezzi di DNA è ora possibile anche su microspazi, laboratori "millesimali" per il microbiologo esperto, in grado di individuare anche solo una cellula "modificata" su diecimila. Il che apre speranze nella ricerca sui tumori.
Quella che si fa in Arces è ricerca di base, fondamento di tante possibili applicazioni. Così, cercando qui e là tra i diversi filoni di indagine, si scopre che il Centro sta  studiando i sistemi satellitari che governano le rotte degli aerei con l'obiettivo di migliorarli nettamente. Un velivolo di proprietà dell'Università, nell'hangar di ingegneria aeronautica e aerospaziale di Forlì, è lo strumento operativo per indagare sui sistemi di governo della navigazione. Attualmente, infatti, il sistema GPS (quello adottato, per fare un semplice esempio, anche dai taxi per farsi guidare dal satellite alla meta sul percorso più breve e fluido, tenendo conto delle regole di circolazione) lascia ancora un margine di errore di venti metri quando deve guidare un aereo sulla pista d'atterraggio. Le ricerche del Centro mirano a ridurre sensibilmente il margine, portandolo solo ad un metro, e quindi alla sicurezza quasi assoluta.
Saltando a tutt'altro ambito, anche le barche da regata potranno beneficiare delle ricerche in corso sui sensori. "Si tratta di applicare sensori di pressione sulle vele da regata, per valutare la spinta del vento. In funzione di questi dati si potranno sagomare le vele e ottimizzare le  manovre. Le applicazioni possibili dei sensori sono svariatissime: già oggi esistono prodotti industriali che hanno alla base le ricerche del centro bolognese, come ad esempio i sensori di impronte digitali. Ancora, si possono citare i "tessuti intelligenti": adesso che l'industria del giocattolo ha scoperto il gioco interattivo per stimolare la mente del bambino, una bambola vestita di un tessuto con inserito un microchip può reagire al solo tocco delle mani del bimbo e interagire con lui. O ancora, un naso elettronico può analizzare gli aromi del vino, ad esempio, e quindi valutarne la qualità, così come di tantissimi prodotti alimentari. Se si guarda anche ad un altro settore di ricerca del Centro, la computer vision, si scoprono interazioni importanti per lo sviluppo della medicina: immagini trattate dal computer di  parti di pelle del corpo umano sono in grado di evidenziare la presenza di melanomi (tumori della pelle). La computer vision interessa anche le grandi aziende con problemi di sicurezza: le tecnologie elaborate dai matematici e dagli ingegneri del Centro consentono il riconoscimento dei volti e possono essere applicate ai sistemi di sicurezza o di sorveglianza, ad esempio utlizzandole come 'password' dell'utente per l'accesso a una rete di computer.