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Sulle terrazze dell'antica Fenice

Prima greca, poi romana, infine sopravvissuta ai turchi: la città più ricca dell'antico Epiro è protagonista di una importante campagna di scavi e di una scuola estiva per giovani albanesi
Anfiteatro I grandi storici dell'antichità, come Polibio, Strabone, Livio, poi Procopio e Ierocle, erano concordi nell'indicarla come una città di particolare ricchezza, soprattutto in età ellenistica tra il III e il II secolo a.C. E' l'antica Phoinike (Fenice) situata nella regione di Saranda, oggi Albania meridionale, allora antico Epiro. Su questa città, prima greca, poi romana, infine sopravvissuta durante l'epoca bizantina fino alla conquista turca, è in corso la quarta campagna di scavi e ricerche diretta dal prof. Sandro De Maria del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con l'Istituto Archeologico Albanese.

Gli scavi attuali lavorano su ben quattro fronti: l'area di un tempio ellenistico, il teatro romano, un quartiere di case ellenistiche e infine nella necropoli, utilizzata dal IV sec. a.C. fino almeno al III d.C. "Molti affascinanti misteri - spiega tuttavia il prof.De Maria - restano ancora da svelare, come per esempio la reale estensione della città, la sua forma urbana, la rete stradale, l'estensione e l'assetto delle aree pubbliche, i tipi e le strutture delle abitazioni, i rapporti fra la parte alta, fortificata, e quella sviluppatasi ai piedi del monte". Le scoperte recenti, comunque, soprattutto nel quartiere a terrazze di abitazioni ellenistiche, ne confermano la ricchezza. In un quadro architettonico di grande suggestione, con terrazze ricavate nel pendio del ripido colle e coi vani e le parti delle case disposti su vari livelli, oltre a cortili e portici aperti verso valle, sono venuti in luce i segni dell'alto livello di queste dimore, abitazioni dei ricchi possidenti e mercanti di Phoinike.

Tra gli impegni della missione va ricordata la scuola estiva, istituita nel 2002,  con il supporto del Ministero degli Affari Esteri Italiano e dall'Università di Bologna. Ogni anno è offerta a 10 studenti albanesi l'opportunità di approfondire la propria preparazione sia attraverso seminari e laboratori, sia permettendo l'accesso ad alcuni cantieri di scavo dell'Università di Bologna in Italia e in Albania.