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Copertina di "Morte di una disciplina"

Morte di una disciplina

Editore: Biblioteca Meltemi

Prezzo: 13 €

Attraversare non solo letterature e culture diverse, ma anche varcare la soglia dei confini disciplinari. Per Gayatri Chakravorty Spivak, pioniera degli studi di teoria di letteratura femminile non occidentale questa è la sorte del comparativismo. Un nuovo testo per la prima volta tradotto in italiano.
Gayatri Chakravorty Spivak bengalese di nascita e americana d’adozione è una delle più note e affermate teoriche femministe e tra le massime esponenti degli studi post coloniali.

Per la prima volta una serie di suoi scritti (le lezioni di teoria critica tenute a Irvine, in California nel maggio del 2000) sono stati tradotti in italiano. Il volume "Morte di una disciplina" (la traduzione è di Lucia Gunella) è stato curato da Vita Fortunati, docente di Lingua e Letteratura Inglese alla Facoltà di Lingue.

“Morte di una disciplina di Gayatri C. Spivak rappresenta una stimolante analisi delle future sorti degli studi comparati, che si attua attraverso una metariflessione sulle strategie critiche della stessa autrice”, afferma nella nota introduttiva Vita Fortunati.

Provocatorio il titolo rispetto al reale messaggio contenuto nel libro. Se per la Spivak infatti il camparativismo tradizionale è morto per sempre dalle sue ceneri può, anzi deve nascere un nuovo compito: quello di creare un ponte tra gli studi di area e quelli culturali. In altre parole: attraversare letterature e culture diverse ignorando le barriere disciplinari.

E la speranza che la Spivak nutre è quella che la nuova letteratura comparata possa volgere la sua attenzione alle varie minoranze come quella ispanica quella africana quella asiatica. Per questo al sua analisi affianca Wolf e Conrad a testi di letterature postcoloniali.