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Copertina di "Rilke, il Dio oscuro di un giovane poeta"

Rilke, il Dio oscuro di un giovane poeta

Editore: Edizioni Messaggero Padova

Prezzo: 12 €

L'importanza della riflessione religiosa nella poesia di Rainer Maria Rilke, poeta che parlò di Dio pur partendo dal presupposto della sua inesistenza.
“Tracce del sacro nella cultura contemporanea”, collana curata da Edizioni Messaggero di Padova, è una serie di pubblicazioni che propone una rilettura approfondita dei più importanti letterati del nostro tempo con l’obiettivo di indagare, nella loro vita e nelle loro opere, la presenza di temi e stimoli religiosi. Inserito in questo filone di ricerca il saggio “Rilke, il Dio oscuro di un giovane poeta”, curato da Alberto Destro, docente di Lingua e Letteratura Tedesca presso l’Università di Bologna, analizza il ruolo della meditazione poetica intorno a Dio nella fase giovanile di Rainer Maria Rilke, autore nato a Praga nel 1875.

Il legame tra Rilke e la religione non è una novità nell’ambito della critica letteraria. Già a suo tempo Karl-Josef Kuschel aveva affermato che “quasi nessuno è tanto lontano dalla religione e contemporaneamente a essa tanto legato come il poeta Rainer Maria Rilke”. Alberto Destro tenta però di andare oltre questa constatazione, evidenziando la peculiarità della religiosità di Rilke, scrittore che tentava di esprimere ed esperire Dio pur facendo propria la certezza postmetafisica della sua irrealtà. Ciò su cui Destro in particolare si sofferma è il carattere di guida attribuito alla poetica di Rilke. Come infatti recita un brano dell'introduzione, “la proposta rilkiana come fu recepita da intere generazioni di lettrici e lettori confina col, oppure si propone come sostituto, del discorso religioso delle religioni costituite”. Destro riflette su questo presunto ruolo di "faro" del poeta tedesco, ma per negarlo, ovvero per confutare l'equazione Rilke uguale a maestro di vita che offre salvezza nel mondo irrazionale della modernità.

Come svela l’indice del testo, Alberto Destro sostanzia le sue conclusioni in quattro passaggi. In primo luogo va alla ricerca dei motivi religiosi negli scritti di Rilke (cap. 1). Poi elabora un quadro organico della religiosità anti-metafisica del poeta tedesco (cap. 2). Di qui procede a confrontare le convinzioni di Rilke con quelle di altri pensatori illustri: Schleiermacher e Nietzsche (cap. 3). E, infine, prima di abbozzare una sorta di conclusione (cap. 5), indaga il rapporto tra il giovane poeta e la madre (cap. 4). Nel complesso, quindi, Destro traccia un’analisi poetica che inquadra storicamente, culturalmente e biograficamente le opere dello scrittore scomparso il 29 dicembre del 1926.