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Cooperazione internazionale: Alma Mater e Nazioni Unite a confronto

Lakdar Brahimi, Senior Advisor del Segretario Generale delle Nazioni Unite ex rappresentate speciale Onu per l’Afghanistan e attuale rappresentante per l’Iraq, è stato ospite di un seminario sul ruolo dell’Università nella ricostruzione istituzionale nelle aree post conflitto. Fornendo il suo punto di vista di alto diplomatico, ha apprezzato i progetti per la cooperazione internazionale patrocinati dall’Alma Mater e ha offerto chiavi di lettura per interpretare le scelte delle nazioni occidentali in questo campo della politica.
Lakhdar Brahimi Al termine di ogni conflitto la comunità internazionale deve favorire la ricostruzione di un sistema di istituzioni economiche e di governo. “Un traguardo per cui è fondamentale l’apporto dell’Università”, ha rilevato Lakhdar Brahimi, Senior Advisor del Segretario Generale delle Nazioni Unite, chiamato a Bologna per discutere delle prospettive della cooperazione internazionale all’interno del seminario “Local development, the UN and the rule of law: the contribution of Academia”.

L’evento, promosso dalla School of Development Innovation and Change – Sdic - assieme al Master in Development Innovation and Change – MiDic –, si è tenuto mercoledì 19 aprile 2004 nelle sale di Palazzo Malvezzi, dove il Rettore, Pier Ugo Calzolari, il Pro Rettore alle Relazioni Internazionali, Roberto Grandi, il direttore del MiDic Gilberto Antonelli e i docenti e gli studenti del Master hanno discusso con Brahimi delle iniziative da prendere nei paesi post-conflitto. Molti gli spunti sottoposti all’attenzione del diplomatico dai rappresentanti dell’Alma Mater che hanno ricordato come l’ateneo di Bologna sia presente nell’ambito della cooperazione internazionale attraverso lauree triennali, lauree specialistiche e master, tra cui anche il MiDic che ha organizzato il seminario. Citati inoltre gli interventi effettuati nelle aree post-conflitto: in primo luogo UniAdrion, la rete virtuale coordinata dal nostro Ateneo che collega trenta Università dei paesi balcanici e poi la convenzione con l’Università di Kabul che sarà ratificata entro luglio in occasione della visita a Bologna del Rettore dell’Università afgana. Brahimi ha accolto con piacere l’intervento in quest’area del mondo, apprezzando lo scambio di docenti e la collaborazioni di ricerca che ne scaturiranno: iniziative che già da settembre si concretizzeranno in una conferenza internazionale organizzata a Kabul sul tema: “Scientific cooperation on legal education: the role of Universities”.

Durante il seminario nelle risposte alle domande poste da vari studenti Lakdhar Brahimi ha anche offerto spunti di riflessione sulle modalità di intervento della comunità internazionale nei paesi in via di ricostruzione. “Nell’aiutare il riassetto istituzionale – ha commentato Brahimi – i temi cardine su cui puntare dovrebbero essere polizia, prigioni e giustizia, ma provvedimenti per i bambini e aiuti alimentari trovano più spazio sulla stampa e quindi sono interessanti dal punto di vista elettorale per i paesi occidentali, che così, tra l’altro, si liberano anche dei loro eccessi di produzione”.

Nel sottolineare le difficoltà che la comunità internazionale attualmente incontra in Iraq, Brahimi ha però voluto elencare alcuni successi della Nazioni Unite, come la decolonizzazione in Mozambico e l’autonomia della Namibia. Le strategie corrette – ha indicato in proposito Brahimi – sono quelle che “non propongono modelli da esportare ma che definiscono programmi diversi per ciascun paese in cui sviluppare l’intervento”. Formule magiche come “exit strategy” o “elezioni” rivelano invece la loro debolezza progettuale e politica.

Rispondendo a una domanda specifica, Brahimi si è infine soffermato sulla politica dei governi arabi da lui definita in termini diplomatici: “timida”.

Il contenuto e la forma pacata e coinvolgente delle parole di Brahimi hanno a tal punto conquistato docenti e studenti, che il Rettore ha dato appuntamento a Brahimi per un incontro allargato in Aula Magna durante il prossimo autunno.