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I Geni smascherano l'Alzhaimer

Nuovi studi, condotti dal Prof. Federico Licastro, docente e studioso dell'Universita' di Bologna, permettono di individuare con un semplice test i soggetti a rischio di contrarre il morbo di Alzheimer.
Un filamento di Dna Basterà un'analisi indolore, che consiste nel prelievo di un campione di saliva, per sapere se nel nostro Dna c'è la predisposizione a contrarre certe patologie e correre così ai ripari a tempo debito. Questo merito va al  Laboratorio di Bio-Immunopatologia e Genetica dell'Università di Bologna, guidato dal prof. Federico Licastro, che con la scoperta di un nuovo gene associato al morbo di Alzheimer ha aperto nuove prospettive per la prevenzione della malattia.

I ricercatori hanno individuato i marcatori genetici che connotano la popolazione a rischio di demenza senile di tipo Alzheimer e anche quelli collegati alla maggiore o minore rapidità nello sviluppo della malattia nel tempo. Ciò significa che sottoponendo la popolazione della fascia di età di "pre - insorgenza" delle patologie cardiovascolari e neurovegetative (ovvero gli over cinquantenni) ad un semplice test genetico è possibile sapere in anticipo chi è  a rischio di malattia. Così si potrà disporre del tempo sufficiente a impostare una terapia ed una dieta appropriata, mirate alla prevenzione della malattia o a ritardarne anche di molti anni la manifestazione.
Inoltre, la combinazione di alcuni fattori genetici può aiutare a predire la velocità di progressione del morbo una volta che si è manifestata, e può essere di aiuto ai medici per impostare terapie più mirate sul profilo individuale del paziente. E' poi possibile ipotizzare di disegnare nuove terapie che, se attuate in tempi molto precoci, risultano efficaci nel rallentare la malattia.

"Come è noto, l' Alzheimer è la forma più frequente di demenza senile - 
spiega il prof. Licastro -  infatti, in Italia si calcola vi siano almeno 800.000 malati. Questa forma di demenza è inesorabilmente progressiva e non abbiamo ancora farmaci efficaci per guarirla".
In questi pazienti vi è sempre una infiammazione cerebrale concomitante che oggi si pensa intimamente coinvolta nella progressione della malattia. L' equipe di Licastro ha individuato i fattori di rischio genetici sulle molecole che regolano l'infiammazione, e con essi alcuni fattori genetici di rischio per la demenza senile di tipo Alzheimer.
Eseguendo un semplice test è possibile predire prima dello sviluppo della malattia se un soggetto appartiene o no ad un gruppo a rischio. Il costo di queste analisi si aggirerà intorno alle 250 euro e già dal prossimo autunno potranno essere effettuate dai medici di base.