Diario di un'Olimpiade
Le impressioni olimpiche di Ester Balassini, campionessa di lancio del martello e studentessa dellAteneo bolognese.
Chi lavrebbe mai detto che i greci sarebbero riusciti ad organizzare in tempo lOlimpiade? Eppure non solo i lavori sono stati portati a termine, ma tutto è stato organizzato nel migliore dei modi. Il posto è magnifico, le strutture pure ed io sono lì! Cosa voglio di più dalla vita, mi domando, un lucano, come dice la pubblicità? No! Semplicemente voglio vivere una bellissima esperienza! Ed è così.
Emozioni di una giornata qualunque ad Atene. A partire dal villaggio olimpico, un paese nel mondo ovvero il mondo in 3000 mq nei quali gli incontri particolari sono allordine del giorno.
Mentre passeggio tranquillamente, unombra da dietro mi inghiotte fino a quando, alzati gli occhi al cielo, vedo un cinese alto 2.26 m. che mi accenna un saluto e mi supera. Lui è Yao Ming, portabandiera cinese e stella dellNBA. Non tanto distante un gruppo di persone accerchiano Maurice Green (recordman sui 100 m.) per scattare una foto e avere un autografo!...Per fortuna c'è la bandiera italiana in cima ad alcune palazzine che attira la mia attenzione facendomi sentire a casa. Poi vedo uscire Yury Chechi dalla porta principale
Inizialmente ti senti un pesce fuor dacqua, ma poi latmosfera olimpica, con la sua magia, ti fa sentire un campione, uno di loro. Tu sei lì per lo stesso obiettivo: diventare un campione! Penso in quel momento che siamo tutti nella stessa barca, non cè distinzione di colore, di razza o di sport
siamo tutti lì per vivere un giorno da leone!
E l'emozione più forte è stata quando ho sentito le tribune di uno stadio, che ospita oltre 100.000 persone, tremare sotto i miei piedi, perché un greco (ad Atene) ha tagliato per primo il traguardo. Una sensazione contagia chiunque nella vita. Tutti sognano almeno un minuto della popolarità che quel greco sta vivendo ed è proprio in quel momento che un qualunque atleta sogna di regalare al suo Paese, quella gloria che può avere solo chi vive quel giorno da leone! Perchè lo spirito olimpico è in ognuno di noi.