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Riforma dell'Università: Moratti apre la porta alle modifiche

Il Ministro Moratti esclude l'"ape-legis" per i ricercatori, ma si dimostra aperta a condividere una revisione del Ddl con la Crui.
Letizia Moratti Il Disegno di Legge sullo stato giuridico dei docenti che tante polemiche  e proteste sta suscitando nelle università italiane, è "aperto a possibili modifiche".  Lo ha affermato mercoledì 13 ottobre il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Letizia Moratti, la quale  ha però sottolineato di essere ancora in attesa di proposte da parte della Conferenza dei Rettori.

Unica limitazione, ha precisato il Ministro, è relativa all'ipotesi di una  "ope-legis" per i ricercatori che non hanno superato i concorsi.  "Abbiamo aperto con la Conferenza dei Rettori  (Crui) - ha sottolineato Moratti a margine della giornata di presentazione del 'progetto lauree scientifiche' - un tavolo di consultazione già prima di inviare il ddl sullo stato giuridico dei docenti al Consiglio dei Ministri. Continuiamo a tenerlo aperto e abbiamo fatto delle proposte che possiamo però rivedere se, naturalmente, ci saranno proposte da parte del mondo accademico e scientifico".

Moratti ha, quindi, ribadito la propria apertura al dialogo, a patto che la Crui avanzi delle proprie proposte che siano "migliorative" rispetto a quelle attuali, ma ha però escluso l'ipotesi di una Ope-legis in quanto "incostituzionale": "è chiaro - ha sottolineato il Ministro - che non è possibile pensare all'ipotesi di una ope-legis che sarebbe incostituzionale, poiché chi non è riuscito a superare un concorso non può avere lo stesso titolo di chi invece il concorso lo ha superato". Quindi, "con questa sola limitazione - ha detto il Ministro - siamo disponibili a studiare con il mondo  scientifico e accademico altre soluzioni rispetto a quelle che noi abbiamo proposto".

Moratti ha quindi precisato che non c'è "l'intenzione di stringere i tempi, però -  ha concluso - aspettiamo delle proposte".