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La morte delle stelle

Sono tanti i modi in cui può morire una stella. Molto dipende dalla sua massa come spiega il nuovo articolo del sito di divulgazione scientifica Scienzagiovane dedicato a nane colorate, stelle a neutroni e buchi neri.
Stella Il modo di morire di una stella ha un fascino fiabesco. Al loro stadio terminale, infatti, molte delle luci che vediamo nel cosmo diventano delle nane. Brune, rosse o bianche a seconda dei casi. "Questo - spiega Corrado Bartolini, docente di Astronomia all'Università di Bologna - perché alla fine della loro evoluzione le stelle, normalmente molto grandi (il Sole per esempio ha un diametro di 1 milione e 400 mila Km), tendono a contrarsi: una nana bruna arriva ad avere un diametro che equivale a 1/10 di quello del sole; una nana bianca può scendere fino a 1/100; e una stella a neutroni può ridursi a una sfera di 15 Km che potrebbe essere contenuta dalla tangenziale di Bologna". Di tutti questi "piccoli" personaggi del cosmo, a cui vanno aggiunti anche pianeti e buchi neri, parla estesamente "La morte delle stelle", l'articolo che il prof. Bartolini col supporto della dott.ssa Loretta Solmi, ha scritto per Scienzagiovane, il sito di divulgazione scientifica dell'Università di Bologna.

La scelta del tema è un po' il racconto di una vita. "Per circa 30 anni - prosegue infatti il prof. Bartolini - ho studiato stelle a raggi X e lampi gamma, due fenomeni connessi alle stelle a neutroni e ai buchi neri, e così, quando il prof. Giorgio Giacomelli, direttore di Scienzagiovane, mi ha chiesto di scrivere un mio intervento, mi è sembrato naturale descrivere questi corpi celesti che rappresentano gli stadi finali dell'evoluzione di una stella". Il suo modo di morire, come recita appunto, il titolo dell'articolo.

Ciò che rende affascinante lo studio di oggetti così lontani dal nostro quotidiano è la difficoltà nell'osservarli. Il caso limite è quello dei buchi neri, che non emettono neppure la luce e "che - precisa Bartolini - si intuiscono solo dalle caratteristiche del moto delle stelle circostanti". Ma anche più in generale l'occhio è spesso costretto a lasciare il posto alla mente. "Nel nostro campo - conclude infatti Bartolini - vale il detto del filosofo tedesco Hegel secondo cui tutto ciò che è razionale è reale. Fuor di metafora, significa che i corpi celesti vengono prima pensati, anticipati dalla teoria, è poi solo successivamente individuati dalle lenti dei telescopi".

Ciò che si potrà invece vedere facilmente, sfogliando le pagine di Scienzagiovane, è la nuova impostazione grafica del sito. Sulla sinistra restano i collegamenti diretti agli articoli più recenti, ma a questo primo menù se n'è aggiunto un altro, centrale, dove c'è la possibilità di risalire a tutte le pubblicazioni inerenti un'area disciplinare. Basta cliccare sull'immagine che rappresenta la materia voluta e il gioco è fatto. Buona navigazione, tra testi, grafici, immagini, link e filmati.