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Unibocucina: il cibo come gioia

In onore a uno degli appellativi di Bologna, "la Grassa", l'Alma Mater sta ridefinendo il concetto di mensa. Non solo un buon servizio, ma anche un bell'ambiente.
Cuochi Bologna la Dotta e Bologna la Grassa: sono due facce della stessa medaglia. Ne sono convinti Università e Arstud (Azienda Regionale per il Diritto allo Studio) che con il progetto Unibo.cucina intendono portare avanti un ambizioso obiettivo: la riqualificazione culturale delle mense universitarie.

"Mission impossibile?" - si domanda il professor Massimo Montanari che dirige un master in Storia e Cultura dell'alimentazione e che è stato, manco a dirlo, coinvolto nell'iniziativa. No, se si guarda ai fatti. La mensa Irnerio di Piazza Puntoni, ad esempio. Non ha nulla a che vedere con l'immaginario alquanto squallido delle mense universitarie legate alla memoria di quando eravamo studenti. Innanzitutto "è un gioiello di architettura", secondo il Pro Rettore agli Studenti Paola Monari. E ancora, "Arstud ha avuto l'idea di qualificare non solo come ambiente ma anche con contenuti e riflessioni, e con occasioni ludiche. E l'Università ha fatto quello che fa tante volte: ha cercato nelle proprie tasche un po' di risorse perché il progetto potesse avviarsi". "Perché - ha precisato Marco Capponi, presidente di Arstud, i giovani sono sempre più mobili ma sempre meno di passaggio in una città come Bologna".

Hanno preso il via da qualche settimana una serie di appuntamenti, legati alla storia dei cibi, ai personaggi, e ovviamente a menù particolari. Mostre virtuali, letture, musiche, presentazioni di vini e di prodotti, conversazioni legate ad un tema a settimana, da ottobre a giugno. Qualche esempio: eros e cioccolata, ma anche le tavole apparecchiate dal Medioevo all'Età barocca, e ancora i colori della tavola e il cibo e la musica.

E c'è di più. La mensa Irnerio così come è avvenuto per la Scuderia di piazza Verdi può diventare "un locale in cui il mondo degli universitari incontra la città", ha ricordato la dottoressa Alessi dirigente di Arstud. Provare per credere. Insomma. Piazza Puntoni è aperta a tutti e di sera è anche un'ottima pizzeria.