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Biblioteche: più servizi e maggiore semplicità

Dal 1993 a oggi dieci anni di servizi bibliotecari: il successo dei repertori bibliografici online e le nuove sfide legate alla biblioteca digitale. Storia, numeri e linee di sviluppo dalle parole di Jacopo Di Cocco, Direttore del CIB, e di Laura Bertazzoni, Coordinatrice dello SBA.
Aula Magna della biblioteca universitaria SBA e CIB. Sono queste le istituzione che coordinano, regolano e gestiscono le biblioteche dell'Università di Bologna. Lo SBA - il Sistema Bibliotecario d'Ateneo - è l'organo di orientamento politico, quello a cui spetta la ripartizione dei finanziamenti, il supporto alle singole biblioteche, l'apertura di nuove sale studio e l'acquisizione di nuove risorse. "A ogni suo livello - spiega la coordinatrice della struttura, Laura Bertazzoni - lo SBA è articolato in due figure di indirizzo che cooperano per relazionare e armonizzare le realtà periferiche: da un lato operano i docenti, che supervisionano a livello scientifico l'arricchimento del catalogo, e dall'altro i bibliotecari che supervisionano l'attività di catalogazione". Struttura più tecnica e operativa, il CIB - il Centro Interbibliotecario d'Ateneo - è invece l'organo che gestisce i servizi, operando sia all'interno che all'esterno degli archivi universitari. Il CIB controlla le attività di catalogazione e ricerca delle 181 biblioteche del Polo Bolognese. Al CIB, in collaborazione con il CNR, fa capo il catalogo nazionale dei periodici, che assomma 125.000 testate dislocate in 2429 biblioteche. E al CIB, infine, spetta l'onere di cooperare con gli enti, nazionali e internazionali, che si occupano di automazione bibliotecaria: enti come la Regione, la Crui, il Ministero dei Beni Culturali e l'Unesco.

La storia dei servizi bibliotecari ha la sua chiave di volta nel 1993, quando, dopo l'adesione di Bologna al Sistema Bibliotecario Nazionale e dopo la digitalizzazione del catalogo nazionale dei periodici, il Web, allora agli albori, fu scelto come interfaccia per l'accesso ai servizi. Una mossa vincente, premiata dai numeri che si leggono a soli dieci anni di distanza: tra Bologna e provincia sono catalogati più di tre milioni di volumi e ogni anno sono più di settanta milioni le pagine scaricate dal sito, con richieste provenienti da utenti da tutte le parti del mondo, dall'estremo occidente degli Stati Uniti all'estremo oriente del Giappone.

Centralizzate le operazioni di ricerca nei repertori bibliografici di migliaia di strutture, il passo successivo è ora l'accesso diretto ai testi cercati. "I cataloghi - dice infatti il prof. Jacopo Di Cocco, Direttore del CIB - registrano le risorse, ma non c'è il materiale in rete. Il nostro obiettivo è perciò portare sul Web le riviste e i materiali didattici". Online, quindi, non più solo ricerca ma anche consultazione diretta. Una rivoluzione che si sta preparando agendo su diversi fronti. In primo luogo, lo SBA sta finanziando abbonamenti con periodici e riviste per aumentare il numero di risorse a testo pieno: "Tra i progetti attivati quest'anno - dice infatti Bertocchi - c'è 'Dal cartaceo all'online: verso la biblioteca digitale', un'iniziativa con la quale stiamo sottoscrivendo contratti Campus (contratti collettivi valevoli per tutti i membri di un'istituzione) con editori quali Elsevier e il Mulino". Sul fronte dei servizi, invece, il CIB sta lavorando per migliorare il supporto tecnologico e la familiarità degli utenti con le maschere di ricerca: "Col professor Donatiello a Informatica - prosegue Di Cocco - stiamo preparando dei corsi per formare gli utenti. E con i motori di ricerca, come Google, abbiamo un accordo per indirizzare alle risorse a testo pieno le interrogazioni provenienti da utenti dell'Università".

Parallelamente alla corsa verso la biblioteca digitale, sono anche altri i fronti su cui si sta lavorando per rendere sempre più diffusi e accessibili i servizi bibliotecari. Con l'attivazione di un server Proxy, a cui si accede usando username e password dell'Università (gli stessi utilizzati per la posta elettronica), è possibile accedere alle risorse d'Ateneo anche dal computer di casa. E, grazie alla collaborazione di altre strutture, come il CESIA, sono partiti progetti che aumenteranno il numero dei servizi online, permettendo di utilizzare la rete per prenotare i testi e sapere l'avvenuto rientro di quelli in prestito.

"Infine - conclude Di Cocco - c'è l'obiettivo laureati. Con la riforma degli ordinamenti, gli studenti entrano ed escono dall'Università e se noi vogliamo che questa diventi un centro che faccia da propulsore all'autoformazione e all'aggiornamento continuo dei giovani è indispensabile che anche i laureati continuino ad avere accesso ai servizi per cui SBA e CIB lavorano".