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Progetti in aiuto del sud est asiatico

Sulla scorta di collaborazioni già attive da anni l'Alma Mater, coordinata dal Ministero per gli Affari Esteri, interverrà a favore delle economie distrutte dallo Tsunami.
Mare in tempesta Bologna e l'Asia: due mondi lontani, ma gradualmente più vicini grazie anche ai legami commerciali e culturali stimolati dalle università. "Già da alcuni anni - afferma in proposito il Prorettore Roberto Grandi - il nostro Ateneo ha moltiplicato i propri sforzi nell'ambito della cooperazione allo sviluppo asiatico e questo lo legittima a proporsi come soggetto che, all'interno di progetti concordati, può operare con benefici anche di medio-lungo periodo". Tramite Programmi di Cooperazione Scientifica e Tecnologica del Ministero degli Affari Esteri Italiano (MAE), memorandum d'intesa, convenzioni bilaterali o semplici rapporti di collaborazione fra ricercatori sono già stati stipulati con diversi paesi dell'Est Asiatico, dalla Malaysia al Bangladesh; data l'emergenza creata dallo Tsunami del 26 dicembre, la ribalta è però occupata ora dalle iniziative attivate o in corso d'attivazione in Tahilandia e India.

In quest'ultimo paese e in particolare nelle regioni del Tamil Nadu e del Kerala, l'Università di Bologna si adopererà con interventi a breve e medio termine per rilanciare le attività economiche rurali e costiere - principalmente pesca e acquacoltura - e per proseguire la politica di conservazione ambientale, specie nella regione costiera delle mangrovie, piante utili nel limitare gli effetti del maremoto. L'impegno, che prosegue la collaborazione con la M.S . Swaminathan Reearch Foundation - Center For Research on Sustaianable Agricultural and Rural Development - avviata nel 1995, avrà come referente per l'Alma Mater il prof. Bruno Marangoni del Dipartimento di Culture Arboree.

La ricostruzione, si apprende nel documento sottoposto dal prof. Marangoni al Ministero per gli Affari Esteri, dovrà essere programmata con molta attenzione, perché gran parte della popolazione attiva è stata sterminata e, dati i bassi livelli di scolarizzazione, provvedimenti troppo innovativi potrebbero incontrare la resistenza delle comunità locali: occorrerà quindi formulare proposte rispettose delle tradizioni e dei costumi alimentari delle genti locali.

Trattandosi del settore agro-zootecnico, dell'acquacoltura e delle attività economiche rurali, le Facoltà maggiormente coinvolte saranno quelle di Agraria, Medicina Veterinaria ed Economia, ma, tutte le altre sono rimaste a disposizione per intervenire negli ambiti di rispettiva competenza.