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Copertina del catalogo della mostra Usa 1929

USA 1929: Il catalogo della mostra

Autore: AA.VV.

Editore: Mazzotta

Prezzo: 28 euro

Un'opera che delinea lo sfondo culturale della mostra Usa 1929, con un percorso saggistico e iconografico attraverso l'innovazione nelle tecniche di comunicazione visiva.
In contemporanea con la mostra "USA 1929 Lavoro, Successo e Miseria tra gli Anni Ruggenti e La Grande Depressione" in esposizione alla Cineteca di Bologna dal 1 Febbraio al 30 Marzo, l'Alma Mater ha preparato un catalogo edito dalla Fondazione Mazzotta che, oltre a raccogliere tutte le immagini e le fotografie esposte alla cineteca, ne spiega i significati, elencandone i presupposti culturali e sociali, in una serie di saggi firmati da docenti e organizzatori della mostra.

Il volume, che porta il nome dell'evento che accompagna, racconta nella prima parte l'America dei primi anni del XX secolo: Pietro Bellasi analizza la velocità e complessità che caratterizzano questa nazione emergente, con un American Way of life del tutto peculiare e un modello culturale ed economico totalmente altro rispetto al vecchio continente, allora logorato da una competizione interna ancora profondamente classista. In questo e nei saggi successivi si delineano con precisione nascita e sviluppo di una nuova società caratterizzata da consumi di massa e da opportunità - almeno teoriche - di massa, la società americana degli "anni ruggenti" e della modernità.
Questo è anche il periodo in cui l'etica diventa moralismo e fa da supporto al costruirsi di un'ideologia: quella dell'apologia del lavoro come vocazione e del successo come obiettivo ultimo, che si trasforma in propaganda nei  "Poster per incentivare il lavoro"  della Mather&Co. Una campagna martellante e capillare che innalza successo e produttività a valori morali in una sorta di realismo capitalistico che fa combaciare l'ideologia del lavoro e l'utopia delle grandi possibilità. Gli Stati Uniti scoprono così l'efficacia dell'applicare alla propaganda di massa le tecniche nascenti della pubblicità, concependo una retorica del visuale che getterà le basi per lo sviluppo dell'advertising. È la Prof. Pina Lalli che racconta la scoperta dei nuovi strumenti visuali, descrivendo i significati dei poster che tappezzarono per anni gli uffici degli imprenditori americani.

Arriva il 1929 e il giovedì nero di Wall Street. Dagli anni ruggenti si passa alla Grande Depressione, e alla seconda parte dell'opera, che racconta la crisi economica mondiale che gettò nella miseria migliaia di persone attraverso le parole di Federico Montanari e la campagna fotografica voluta dal presidente Roosevelt, che organizza la prima grande rilevazione del sociale attraverso la macchina fotografica, assoldando i migliori artisti del tempo: da Dorothea Lange, a Walker Evans e Lewis Hine, che fissano pezzetti di realtà che parlano di miseria e fame ma anche di voglia di ricostruzione e di dignità. Da qui la fotografia diventerà mezzo di denuncia e strumento di intervento, che salirà in importanza dopo la seconda guerra mondiale, quando l'obiettivo si impone come strumento di informazione e democrazia.

L'ultima parte dell'opera, con le parole del Prof. Farinelli, racconta lo sviluppo del grande cinema americano nello stesso periodo, un cinema che non si esaurisce nell' intrattenimento ma propone nuove speranze e finge da strumento di propaganda per rinascita del New Deal.

Venti anni di storia americana sono raccontati in questo volume, venti anni di speranze e tristezze, attraversati da quell'incredibile sviluppo delle tecniche visive che diventa capace di raccontarli e farli arrivare con forza sino ad oggi. Un percorso iconografico fatto di eclettismo e sinergia tra discipline, che mette a confronto l'America ipotetica e ideale dei poster con l'America cruda e reale delle fotografie.
"In mostra, l'ottimismo un po' forzato dei primi e il realismo scrupoloso delle seconde evidenziano quel contrasto tra le utopie del potere e le sofferenze dell'anonomato quotidianoi che appare come una delle costanti della storia del secolo scorso", scrive nell'introduzione il Rettore Pier Ugo Calzolari. Un libro dalle firme importanti, che racconta lo sviluppo delle uniche arti veramente americane - grafica, fotografia e cinema - per calarsi in un viaggio tra storia, sociologia, arte e comunicazione.