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Ciopertina di Legami. Relazioni familiari nel Novecento

Legami. Relazioni familiari del Novecento

Autore: Daniela Calanca

Editore: Bononia University Press

Prezzo: 25 euro

Il saggio di Daniela Calanca analizza le dinamiche familiari nell’Italia del XX secolo, esaminando l’evolversi della famiglia e le trasformazioni dei rapporti tra i suoi membri in relazione ai mutamenti storici e socio-economici del nostro paese.
"Legami. Relazioni familiari nel Novecento", il testo di Daniela Calanca, affronta un tema, quello della famiglia come dimensione sia pubblica che privata, già ampiamente trattato attraverso approcci di natura storica, sociologica o antropologica. Tuttavia l’originalità della ricerca dell’autrice risiede nel fatto che la fonte primaria di tale indagine è costituita da autobiografie, diari, dattiloscritti ed epistolari che raccolgono le memorie della gente comune, di chi fa la storia "dal basso". Vengono presi in esame, dunque, documenti di "scrittura popolare", voci di operai, contadini, artigiani, persone provenienti perlopiù dai ceti medio-bassi, testimonianze di chi della famiglia ne è parte e ne vive ogni giorno, come protagonista, le dinamiche interne.

Attraverso questo sguardo dall’interno sono analizzati i sentimenti che muovono le azioni umane, sorgono dunque nuovi percorsi tematici ed emerge un modello di famiglia diverso da quello elaborato dai letterati. La ricerca della Calanca è infatti tesa ad individuare nuovi modi di concepire la famiglia, una visione che sia capace di andare oltre il modello "ufficiale", frutto di un’analisi fatta dall’esterno.

Il saggio è diviso in quattro capitoli: nel primo vengono analizzati i rapporti familiari soprattutto in relazione alle dinamiche matrimoniali e dal ruolo svolto in queste dall’uomo e dalla donna.
Il secondo capitolo indaga l’evolversi dei rapporti familiari nell’arco temporale compreso tra il decollo industriale e la politica demografica fascista, soffermandosi sui ceti popolari e rurali, anche rispetto all’emigrazione, sul ruolo svolto dalla donna (moglie), e sull’impatto che lo scoppio della guerra ha sulle dinamiche familiari.
Nella terza parte del libro l’autrice affronta la dimensione consumistica della famiglia, il rapporto che questa ha con il marketing e la pubblicità, la trasformazione dei consumi. In questo capitolo la Calanca analizza inoltre il modo in cui si vive la giovinezza dal secondo dopoguerra fino agli anni Settanta, indagando sulle ripercussioni che la Rivoluzione sociale della fine degli anni Sessanta ha sulle giovani generazioni del periodo storico preso in analisi.
Il quarto ed ultimo capitolo verte sulle nuove concezioni della famiglia, che oggi non necessariamente coincide con l’unione matrimoniale. Il saggio si conclude con un’analisi del modo in cui il cinema ha raccontato il nucleo familiare, e di come attualmente tratta le "nuove famiglie", in cui i legami di coppia sono reputati come spazi sempre più autonomi, svincolati dalle istituzioni.
Legami, questi, pronti a sciogliersi appena l’amore si esaurisce. "Se la passione finisce la famiglia non ha più ragione di esistere". Si tratta, come afferma la stessa autrice di "una tendenza in atto che inclina verso l’ideale d’amore come paradigma esistenziale, sia personale che familiare".

Daniela Calanca insegna nel Corso di Laurea in Culture e Tecniche del Costume e della moda dell’Università di Bologna, sede di Rimini. Il volume è pubblicato dalla Bonomia University Press all’interno della collana Culture e Costumi, diretta da Paolo Sorcinelli.