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Per chi sogna di diventare una rockstar

In occasione della Festa dell’Europa, l’Alma Mater offre agli studenti universitari appassionati di musica la possibilità di suonare su un vero palco insieme ad artisti esperti. Grazie ad AlmaRock, un concorso per band in erba.
Piazza Rimini Chi l’avrebbe detto, ma un giorno qualcuno potrebbe raccontare di essere diventato una rockstar con l’aiuto di una università. Sì, proprio così. Per il primo week-end di maggio, infatti, il polo riminese dell’Università di Bologna ha indetto un concerto rock. Sul palco della centralissima piazza Cavour sono invitati a salire, accanto a musicisti esperti, band formate da studenti universitari provenienti da tutti gli atenei italiani. Attraverso questa iniziativa l’Alma Mater Studiorum offre così l’occasione di esibirsi a chiunque voglia far conoscere la propria musica, purché dimostri di appartenere ad un qualsiasi ateneo italiano.

"Università è anche socializzazione e l’arte, in questo caso la musica, è un valido strumento per unire e mettere in comunicazione fra loro persone diverse". Così sostiene Benedetta Moretti, dell’URP di Rimini, curatrice dell’organizzazione dell’evento. "L’iniziativa – continua -, oltre a rappresentare una grande opportunità per chi vuol fare musica pur non essendo esperto, vuole essere soprattutto un momento di aggregazione. Il concerto è infatti gratuito, aperto a tutti e si svolgerà in una piazza pubblica: quale migliore occasione per socializzare?".

Per partecipare all’evento basta inviare il proprio curriculum artistico e un video della band all’URP dell’Università di Bologna, sede di Rimini, che è l’organizzatrice del concerto. L’indirizzo è:

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna – Polo di Rimini
Commissione Comunicazione c/o Urp, Via Cattaneo 17 – 47900 RIMINI

Una commissione di esperti in campo musicale valuterà le domande e stabilirà quali saranno i gruppi a salire sul palco di Rimini. Essi suoneranno con i propri strumenti e avranno a loro disposizione, gratuitamente, il service tecnico audio e luci.

Le band selezionate saranno quattro, cinque al massimo, in modo da dare la possibilità ciascun gruppo di suonare più pezzi. Ad essi si alterneranno dei musicisti già esperti che suoneranno dei pezzi rock degli anni ’60 e ’70. Questa scelta è dettata dall’intento, da parte degli organizzatori, di dare vita ad un confronto generazionale. "E’ un modo di fare arte mettendo in contatto due diverse generazioni, quella del rock anni ’70 e quella del rock del 2000", prosegue Benedetta Moretti.

Il concorso è aperto a tutti gli studenti di tutti gli atenei. "Perchè porre dei limiti? - dice  Moretti - Non volevamo chiuderci fra le mura dell’Emilia Romagna, ma unire tutte le università. Dopotutto il rock è una musica mondiale e, perché no, la prossima volta potremmo anche pensare di organizzarlo a livello europeo". Già dal primo giorno di pubblicazione del bando sono arrivate moltissime telefonate da parte di persone che chiedevano informazioni e anche nei giorni seguenti i contatti sono stati tantissimi. "Ciò è una chiara dimostrazione dell’interesse che una iniziativa del genere suscita fra i giovani universitari", conclude Moretti.