C’è chi non crede ai corsi e ricorsi storici. L’Università di Bologna ci crede. E fa bene. È il 24 luglio 2017 quando l’Alma Mater Studiorum - in campo c’è Pippo Ricci, non ancora nazionale in quel momento - diventa campione d’Europa a livello accademico. È la prima università italiana a vincere gli Europei Eusa.
È il 24 luglio 2024: sono passati esattamente sette anni. Elisabetta Tassinari e compagne la combinano grossa. Dopo il bronzo dello scorso anno vincono l’oro. Primo successo per un ateneo italiano nel basket femminile.
Non poteva che toccare all’Alma Mater Studiorum e alle Due Torri. Contro Vienna è un trionfo: 67-49 (10-18; 27-28; 44-41). Vienna sceglie la strada più ardua: affidarsi a sole cinque giocatrici. Jordan Losi e il Cus Bologna no: rosa allargata. Impiego di tutte le ragazze. Così, dopo il primo quarto arrembante, le austriache cominciano ad accusare la stanchezza. La difesa alza il livello: Vienna nell’ultimo quarto segna solo 8 punti.
L’Università di Bologna è campione d’Europa a livello femminile per la prima volta nel basket. Jordan Losi, quasi 44 anni, 4 figli, qualche capello grigio e la solita indole da sognatore - la stessa di quando infilava triple che solo lui vedeva - è un allenatore felice. E ringrazia tutti, ma proprio tutti. Il segreto di questo successo, oltre a un gruppo coeso e di valore, è nel tecnico del Cus Bologna.
"Commentare la partita non ha nessun tipo di senso", dice Jordan Losi. "L’unica cosa che conta è l’enorme risultato ottenuto dalle ragazze. Quando si vince, bisogna avere la lucidità per ringraziare chi ci ha permesso di essere qua. Penso all’Università di Bologna, al Cus Bologna, al presidente, agli sponsor. Ai ragazzi e le ragazze degli uffici che ci hanno permesso di vivere 10 giorni da professionisti. Ci hanno dato tutto. Poi il merito passa alle ragazze che hanno messo dentro il loro spirito, la loro energia, la loro unità. Una squadra che non si è mai tirata indietro. Che si è buttata per recuperare un pallone. Da allenatore, vedere una squadra combattere su tutti i palloni in modo coeso è motivo di grande soddisfazione. Grazie a tutti quelli che ci hanno permesso di essere qua. Non finiranno mai sui giornali. Ma noi sappiamo i loro nomi e cognomi. Sappiamo che sono loro che ci hanno permesso non solo di vivere un sogno. Ma anche di coronarlo nel migliore dei modi. È bello saper di rappresentare la propria città con forza e con onore. Grazie di tutto e grazie a tutti".
Commossa la capitana, Elisabetta Tassinari, al passo d’addio per raggiunti limiti anagrafici. Soddisfazione doppia per la leader biancorossa che viene inserita anche nel quintetto ideale della manifestazione. Un onore che lo scorso anno, a livello maschile, era toccato ad Alberto Conti e Stefan Nikolic.
"Una vittoria storica", sottolinea Elisabetta. "Una medaglia d’oro per la prima volta nella storia dell’Università di Bologna per le ragazze. Una partita commovente, condotta con grande cuore e grande anima. Grande onore alle nostre avversarie che erano contate. Ma alla fine le nostre rotazioni e il tasso tecnico più elevato hanno avuto la meglio. Emozione indimenticabile. Abbiamo scritto una pagina di storia".
Il tabellino del Cus Bologna: Maria Sole Vettore, Silvia Bernabè 2, Elisabetta Tassinari 12, Amina Zarfaoui 2, Alessandra Orsili 6, Sofia Roccato, Flavia Parrinello, Angelica Tibè 6, Beatrice Baldi 19, Elena Melloni 4, Martina Rosignoli 16, Serena Soglia. All. Jordan Losi. Vice: Matteo Galli. Il team manager è Giacomo Bavieri, l’accompagnatore Gabriele Fin e l’arbitro Matteo Roiaz.