3 Marzo 2005
L'arte di Khem
Autore:
Stefano Santarsiere
Editore:
Pendragon
Prezzo:
13 euro
Alchimia, come evoca il titolo, ma anche amicizia, amore, diffidenza, superstizione e dissertazioni sull’affidabilità del sapere che noi diamo per scontato. Sono molti i temi toccati da Vidiani, Fulcanelli e Bourbault, i tre protagonisti del primo romanzo di Santarsiere.
"Ci parlò di quello che faceva. Non lo fece in modo diretto, si limitò a parlarci delle forze della Natura, di quanto fosse antica e sapiente l'arte di governarle. Ci disse che la dottrina della Natura era una scienza remota e pressoché dimenticata, patrimonio di studiosi solitari o disprezzati". A riportare queste parole, che evocano l'alchimia e le forze della natura, è Vidiani, colui che, nell'agosto 1999, dall'oscurità della sua villa Romana, racconta a Bourbault il suo incontro con Fulcanelli, il personaggio che gli cambiò la vita nelle calde giornate dell'estate 1978.
Sono tutti qui gli ingredienti narrativi de "L'arte di Khem", il romanzo che Stefano Santarsiere, giovane amministrativo dell'Università di Bologna, ha recentemente pubblicato per Pendragon. Il testo ha il suo fulcro nell'alchimia, che trapela dalle azioni del protagonista principale: Egidio Fulcanelli, lo strano individuo che in un'estate di qualche anno fa, arriva in un piccolo paesino del sud e ne calamita gli sguardi svolgendo attività misteriose attorno alle rovine del vecchio castello locale. Tra gli occhi puntati su di lui anche quelli di un gruppo di ragazzini: giovani, curiosi, intraprendenti, specie nel caso di Vidiani, che entrerà nelle grazie del forestiero, lo avvicinerà più di altri e avrà da lui un privilegio che un professore ormai stanco, Bourbault, gli chiederà di svelare molti anni dopo.
Attorno a questi assi narrativi e a una natura misteriosa fino all'ultima riga, ruotano molti temi. L'amicizia tra un gruppo di adolescenti uniti da un'avventura condivisa, cementati da un nemico comune, ma a volte divisi dalle diversità familiari. L'amore tra due piccoli adulti che si trovano uniti dal loro primo, rapidissimo, bacio. La chiusura degli abitanti del villaggio, ostili e diffidenti verso l'altrui diversità. E, infine, anche la scienza, messa in discussione nei principi che ne legittimano l'autorità e nelle istituzioni che ne regolano il progresso.
Un romanzo agile che sancisce l'esordio nella narrativa di "un autore che - commenta Roberto Montagna, curatore di Tempi Nuovi, la collana a cui il testo appartiene - si distacca dalla recente letteratura giovanile per un linguaggio classico da romanzo ottocentesco".