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La medicina mitocondriale made in Unibo conquista le principali riviste di settore

Due articoli su riviste di punta e un premio conferito da Umberto Veronesi confermano l’eccellenza dell’Alma Mater nel campo della medicina mitocondriale, ora al centro di un progetto d’Ateneo trasversale a molti dipartimenti.
Mitocondrio

Sull’edizione di Cancer Research di giugno saranno pubblicati i risultati di uno studio bolognese sul funzionamento del mitocondrio, l’organello cellulare deputato alla produzione di energia. L’ipotesi avanzata dai ricercatori del laboratorio di genetica medica del prof. Giovanni Romeo è che due mutazioni genetiche possano essere ricollegabili all’insorgenza del carcinoma della tiroide: "Sospettiamo – spiegano i genetisti – che queste mutazioni siano all’origine della proliferazione dei mitocondri che rileviamo nelle persone affette da carcinoma".

L’articolo su Cancer Research conferma il trend positivo della medicina mitocondriale praticata all’Università di Bologna. Nel numero di aprile dell’American Journal of Human Genetics era stato pubblicato un articolo sul ruolo del genoma mitocondriale nella predisposizione alle malattie neurodegenerative e pochi giorni fa, a Milano, una giuria presieduta da Umberto Veronesi ha conferito alla dott.ssa Annamaria Porcelli del Dipartimento di Biologia uno dei cinque premi messi in palio da l’Oreal. La ragione ancora una volta le ricerche condotte sul tumore della tiroide e sui suoi legami con il Dna mitocondriale.

L’eco internazionale di queste ultime settimane è frutto di un lavoro sinergico svolto ormai da tempo da molti dipartimenti dell’Alma Mater. Attorno al mitocondrio ruotano infatti gli sforzi del gruppo del prof. Giorgio Lenaz (biochimica), della prof.ssa Michela Rugolo (biologia), del prof. Giovanni Romeo (genetica medica), del dott. Valerio Carelli (scienze neurologiche), del prof. Giovanni Tallini (anatomia patologica), del prof. Claudio Franceschi (genetica dell’invecchiamento), della prof.ssa Susi Pelotti (medicina forense), della prof. Paola Strocchi (farmacologia) e dei proff. Paolo Caraceni e Bruno Nardo (medicina clinica).

Ora l’Ateneo ha deciso di finanziare tutte queste equipe all’interno del progetto "Medicina mitocondriale". "Il nuovo progetto – dichiara Lenaz – si propone di studiare il ruolo del mitocondrio in diverse malattie tra cui quelle degenerative del sistema nervoso, l’invecchiamento e il cancro". "La relazione fra mutazioni mitocondriali e diverse condizioni patologiche – conclude infine Romeo – sta diventando uno dei campi più interessanti della ricerca biomedica".